Irene Serini, una triestina tra gli “Italiani veri”

Un progetto realizzato con il collega Nicola Alberto Orofino, mentre continua la tournée con “Andy Warhol Superstar”
Si sono incontrati a Milano nei primi anni Duemila. Lei triestina, lui catanese. Entrambi iscritti alla scuola del Piccolo Teatro, sotto la guida di un grande maestro, Luca Ronconi. Hanno condiviso il palcoscenico per diversi spettacoli ma anche l'appartamento. Poi, dopo i tre anni di accademia, lui è tornato in Sicilia e lei è rimasta a Milano. Stiamo parlando di Irene Serini, attrice triestina, e di Nicola Alberto Orofino, attore di Catania.


L'amicizia e il confronto però non sono venuti mai meno al punto che un paio di anni fa, sull'ondata delle celebrazioni per i centocinquant'anni dell'unità d'Italia, i due cominciano a interrogarsi sul significato della definizione di cosa vuol dire essere italiani. Ne è nato un blog, Italian Selfie (www.italianselfieblog.com), in cui Serini e Orofino intervistano diverse persone su questo argomento, partendo dai loro parametri di osservazione, geograficamente collocati agli estremi del Bel Paese.


L'idea diventa un progetto teatrale, presentato con successo a giugno a Milano all'interno dell'It Festival, rassegna trasversale che mette in vetrina le proposte del teatro indipendente italiano, e che oggi si sta sviluppando in una residenza a Mogliano Veneto, organizzata da Tema Cultura e If Trame, che diventa una prima tappa di spettacolo che il pubblico potrà assaggiare mercoledì alle 19.45 nella suggestiva Filanda Motta a Campocroce nel paese del trevigiano.


Il progetto si chiama “Italiani veri” e a raccontarcelo è proprio Irene Serini: «Nel periodo delle celebrazioni del centenario dell'Unità d'Italia, io e Orofino abbiamo notato differenze e similitudini delle nostre esperienze sentendo una distanza non solo geografica. In breve abbiamo realizzato che l'Italia e gli italiani hanno contorni sbiaditi, il paese è un arlecchino di possibilità. Certo, mangiare e bere piace a tutti da nord a sud ma se si approfondisce si scoprono profonde divertà. La distanza tra noi due ha reso necessaria la comunicazione via web. A differenza di molti colleghi che iniziano un lavoro leggendo un libro o facendo una ricerca, noi siamo partiti dall'assurda comodità dei social network, Facebook, Twitter e Youtube. Il nostro blog è anomalo, un blog di teatranti, privo di un linguaggio giornalistico ma diverso anche dalla persona comune che racconta di sé. Noi lavoriamo tutto il giorno con corpo ed emozioni e con il web ci siamo letteralmente scontrati con un blocco di ghiaccio». Testimonianze e video raccolti nel blog costituiscono ora la base su cui i due attori costruiscono il loro spettacolo all'interno del festival Theatre in Action: a emergere è il fatto che l'italiano medio racconta meglio se stesso in termini cittadini che in termini nazionali. L'ambizione è quella di passare dal luogo freddo ma comunicativo che sono i social alla natura del primo social network per eccellenza che è il teatro, luogo di incontro e comunicazione.


Irene Serini continua, intanto, il suo lavoro di attrice con produzioni istituzionali: è in tournée con “Andy Warhol Superstar”, monologo scritto da Laura Sicignano e Alessandra Vannucci, prodotto da Fondazione Luzzatti e Teatro della Tosse – Teatro Cargo che si avvale delle elaborate scene di Emanuele Conte. Qui l'attrice interpreta una figura che accompagna il pubblico in un viaggio visionario ed evocativo nell'universo e nelle immagini del mito Warhol.


Non una biografia ma una sorta di festa nella Factory in cui conoscere gli amici dell'artista, venire a contatto con la figura cruciale della madre di Andy e scoprire risvolti inquietanti della sua vita come l'attentato in cui cercarono di ucciderlo. Un lavoro suggestivo, arricchito da scene e musiche che avvolgono l'attrice, e che vedremo in autunno al Teatro Miela.


©RIPRODUZIONE RISERVATA


Riproduzione riservata © Il Piccolo