Irina, la voce dell’Ovest ai tempi di Ceaucescu

TRIESTE. C'è una piccola parte di pubblico che, negli anni '80, ha ascoltato il mitico urlo di "Rocky" sul ring, "Adrianaaaa!" doppiato da una donna. Non si trattava di una parodia, ma dell'originale entrato illegalmente in Romania grazie al contrabbando di Vhs e doppiato segretamente per tutti i personaggi, come in centinaia di altri film hollywoodiani vietati dal regime comunista, dalla stessa donna, Irina Nistor. A raccontare la sua storia straordinaria, e quella di una rivoluzione culturale oltre la Cortina di ferro partita a suon di videocassette pirata e film d'azione, è il documentario "Chuck Norris vs Communism" di Ilinca Calugareanu, in programma domenica 24 gennaio alle 16 in Sala Tripcovich. La regista rumena, che oggi vive a Londra e ha una sua casa di produzione, all'epoca era appena una bambina: «Sono cresciuta nella Romania degli anni '90 proprio con quei film di Stallone, Bruce Lee e i fantasy doppiati da Irina, che oggi fa il critico cinematografico», racconta l'autrice. «Quattro anni fa l'ho incontrata per caso a Londra proprio riconoscendo la sua voce fra il pubblico di un festival: il suo lavoro che ha avuto tanto impatto sulla mia generazione andava assolutamente raccontato».
Come funzionava il giro segreto di Vhs di film hollywoodiani in Romania?
«Era una sorta di mercato nero, tutto underground. I film erano portati nel Paese illegalmente da Teodor Zamfir, un uomo che aveva avviato il business di contrabbando in uno studio improvvisato nel quale Irina traduceva e registrava l'audio doppiato, e dove si producevano altre copie dei film. Ogni settimana la gente comprava i Vhs, faceva più copie casalinghe e quindi a volte si vedeva il film alla decima copia, magari tutto sfocato».
Quali erano i personaggi americani più popolari?
«Tre su tutti: Chuck Norris, Van Damme e Bruce Lee. Ho scelto Chuck Norris per il titolo perché rappresenta l'eroe americano, quasi una propaganda dell'Occidente».
Cosa si vedeva in Romania nel cinema e nella tv ufficiale durante il regime di Ceausescu?
«Negli ultimi anni del comunismo la televisione trasmetteva solo due ore al giorno: Ceausescu diceva che era un modo per risparmiare elettricità in un momento in cui il Paese stava cercando di pagare il suo debito internazionale. Andava in onda soprattutto propaganda sul partito o qualche film incompleto, grazie alla censura».
Cosa faceva Irina prima di diventare la traduttrice dei Vhs proibiti?
«Per paradosso, lavorava proprio alla Commissione di censura televisiva e decideva cosa andava tagliato nei film, tutto quello che metteva in buona luce l'Occidente: no grandi case, no troppo cibo, no grandi auto, no piscine. E nemmeno baci più lunghi di tre secondi. E si tagliavano anche i titoli e i credits perchè non pagavano più i diritti dei film».
Che effetto ha avuto sulla sua generazione questa finestra segreta sul mondo occidentale?
«Quando i film hanno cominciato ad arrivare illegalmente e senza censura tutto è cambiato: era un mondo di colori, probito in tv, con molti oggetti materiali. Pur attraverso la fiction, era un modo per capire come funzionava una società diversa che ci ha influenzati nella moda, nel pensiero. Soprattutto, in questi film vedevamo come la gente poteva interagire liberamente senza paura, per esempio, che il suo vicino di casa fosse un agente segreto».
Molte persone avevano il lettore Vhs in quegli anni?
«No perché era costoso. La gente si riuniva in un appartamento per vedere questi film insieme fumando, commentando, mangiando. A volte si pagava anche un piccolo biglietto al padrone di casa. Ed è così che li ho visti anch'io. A volte ne vedevamo quattro, cinque di fila».
Come lavorava Irina Nistor nello studio improvvisato di Zamfir?
«Come una sorta di traduttrice simultanea, a prima vista: Zamfir voleva monetizzare il tempo il più possibile e a volte le faceva doppiare anche dieci film in fila. Irina riusciva anche a interpretare i dialoghi, ma non traduceva mai le parolacce, anche perché venivano usate nelle prigioni comuniste come metodi di tortura».
Fino a quando è durato questo mondo underground?
«Fino all'89, dopo si è trasformato perché è diventato libero».
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