Isabella Ferrari sul set a Trieste: «Sarò madre a dispetto di tutto»

L’attrice è in città per girare il nuovo film di Mimmo Calopresti “Uno per tutti”. «Per me è come recitare in “Delitto e castigo». Al suo fianco Fabrizio Ferracane
Isabella Ferrari
Isabella Ferrari

TRIESTE. È arrivata anche Isabella Ferrari a Trieste, attesa da oggi sul set del nuovo film di Mimmo Calopresti "Uno per tutti". Aspettative alte per la bella attrice piacentina, ma soprattutto curiosità e una gran voglia di lavorare, per la prima volta, assieme al regista. «Sono felice di essere in questo film, per me è una sorta di "Delitto e castigo" - dice l'attrice, ancora alle prese con i bagagli al suo arrivo in città -. Da Mimmo mi aspetto molto, nutro profonda ammirazione per lui, so che lavora con gli attori in maniera istintiva, classica e al tempo stesso posso immaginare che, rispetto a quanto c'è scritto in sceneggiatura, le cose cambieranno durante la lavorazione. Molte soluzioni le troveremo insieme e questo è molto stimolante per un attore. E' vero che si parte da un testo, ma poi c'è anche lui e quindi mi aspetto un lavoro di squadra. Non vedo l'ora di raggiungerlo sul set e cominciare».

Il film è liberamente tratto dall'omonimo romanzo di Gaetano Savatteri (edito da Sellerio) e racconta l'incontro di tre amici che si ritrovano a Trieste, a distanza di trent'anni dall'amicizia inscindibile che li univa da bambini. Uno è diventato medico (Thomas Trabacchi), un altro poliziotto (Giorgio Panariello) e il terzo è un imprenditore (Fabrizio Ferracane).

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Per i prossimi dieci giorni l'attrice, che sta vivendo un'intensa stagione lavorativa tra cinema, teatro e televisione, reciterà al fianco di Fabrizio Ferracane, interpretandone la moglie all'interno di una villa in città. Nella finzione, la coppia si troverà ad affrontare un guaio serio per qualcosa che ha combinato il figlio. Da qui la decisione di riunire i vecchi amici e chiedere il loro aiuto. «Il personaggio che interpreto? È una donna alla ricerca di pace - anticipa Ferrari -. Pratica ogni tipo di terapia olistica, è buddista. Lo fa per un desiderio di tranquillità, di pulizia. La relazione con il marito potrebbe essere fallita e il rapporto con il figlio è molto conflittuale. Potrebbe andarsene o restare, lei decide di restare. È un personaggio che si porta dietro dolori e delusioni e in più si trova a dover affrontare un grosso guaio combinato dal figlio». «Ecco - conclude Isabella Ferrari -, il mio personaggio è soprattutto una madre, una madre con la M maiuscola, contro tutto e contro tutti».

Isabella Ferrari è già stata a Trieste e non è affatto spaesata nella città che l'ha accolta gli anni scorsi con gli spettacoli teatrali "Anestesia totale" e "Il catalogo". «Amo molto Trieste, mi piace anche tornare in alcuni ristoranti che conosco - ammette sorridendo -. Se il tempo me lo consente, vorrei provare a ripercorrere il Sentiero Rilke fino al Castello di Duino. E poi giù, fino alla Dama Bianca».

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