Kledi Kadiu a Trieste «Sogno uno show che unisca i popoli»

TRIESTE. Nell' ultimo anno è sempre più spesso a Trieste, città che ama e che definisce una “Bella addormentata”, dove ritrova a amici e colleghi e dove ha portato stage e spettacoli. Kledi Kadiu, ballerino di “Amici” di Maria de Filippi, conduttore del programma “Danza” su Rai5, lo scorso weekend ha diretto un workshop alla scuola Daspe di Trieste. L'ultimo in ordine di tempo.
Che momento sta attraversando la danza in Italia?
«Negli ultimi anni - dice Kledi Kadiu - è diventata popolare, anche grazie a tv e reality, con conseguenze positive e negative. Da una parte tanti ragazzi hanno iniziato a danzare, dall'altra sono sorte moltissime scuole e non sempre sono all'insegna della qualità e della preparazione. A Roma, in una zona densamente abitata, ci sono più scuole di danza che pizzerie. Bisogna saper distinguere e non è facile. A Trieste ho conosciuto lo staff della Daspe 14 anni fa, siamo diventati amici, e dal 2014 la collaborazione è diventata più stretta, con l'affiliazione alla mia scuola. Da qui la mia presenza spesso in città».
Al di fuori della palestra, di lezioni ed esibizioni, come considera Trieste?
«Meravigliosa, come lo sono spesso le grandi città affacciate sul mare. Ha una bellezza unica, ma fin da subito l'ho definitiva una “Bella Addormentata”. Vedo pochi intrattenimenti per i giovani, poca vivacità».
Consigli per i ragazzi che la seguono con ammirazione?
«Dico a tutti i giovani che se davvero piace, se davvero si vuol far diventare la danza una professione, bisogna dedicare passione, entusiasmo, sacrificio. In questa direzione un ruolo fondamentale spetta anche ai genitori e agli insegnanti. Molto spesso le famiglie spingono di figli a praticare una lunga serie di attività extrascolastiche, che comprendono anche sport differenti. Concentrare l'attenzione verso un'unica disciplina, se realmente è quella che al figlio piace, sarà la scelta migliore. All'insegnante invece spetta il compito di individuare i talenti e saperli indirizzare dove l'aspirante ballerino potrà svilupparli al meglio. Ai giovani inoltre consiglio di leggere, di informarsi, di essere curiosi, di voler conoscere più a fondo la danza, un'arte che va studiata e apprezzata anche sui libri, non solo nelle palestre».
Dopo tanti anni di danza, di televisione e di spettacoli, cosa la emoziona ancora?
«Quando salgo sul palcoscenico, davanti al pubblico, le sensazioni di gioia sono sempre le stesse, ogni volta, è qualcosa di speciale, che un ballerino prova solo in quel momento. E dopo tanti anni l'emozione c'è ancora. La televisione poi mi piace sempre, aiuta comunque a mantenere quella notorietà che, nel mio caso, è nata con la trasmissione Amici e che continua. Ho sempre cercato di valorizzare la danza e non un personaggio che la gente ha conosciuto attraverso lo schermo. Credo di esserci riuscito con successo, perchè il pubblico, che mi incontra e mi riconosce per strada, apprezza il mio lavoro, il mio modo di ballare, al di là del volto che vedono, ed è per me motivo di grande soddisfazione».
Quali sono i suoi prossimi impegni?
«Da quest'anno sono ufficialmente uno degli insegnanti della scuola di “Amici” e i provini sono iniziati proprio in questi giorni. Da quattro anni conduco la trasmissione “Danza” su Rai5, in onda ogni sabato. Impegni destinati a continuare nell'immediato futuro. Il desiderio che coltivo da tempo invece è uno spettacolo che coinvolga molti ballerini della mia terra, l'Albania, in aggiunta a colleghi di altri Paesi, che racconti la società di oggi, nei suoi aspetti belli e brutti. Una sorta di show multiculturale».
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