La biblioteca de Polo Saibanti donata al Seminario

Resta a Trieste la raccolta di 65mila volumi collezionati dai genitori del presidente della Fratelli Alinari

Lui triestino, orfano a sette anni ma ripartito con tre lauree e una vita in giro per il mondo da direttore della Francesco Parisi. Lei ebrea russa, studi a Riga e Torino in medicina, costretta a vivere nascosta dopo il varo delle leggi razziali. Due personalità brillanti ed eclettiche accomunate dalla passione per il sapere e per i libri. Libri che da domani diventeranno patrimonio comune di tutta Trieste. I 65mila volumi della biblioteca di Duilio e Sonia de Polo Saibanti hanno trovato una nuova casa al secondo piano del Seminario vescovile di via Besenghi dove domani alle 12 saranno inaugurati, aperti a tutti, i nuovi locali che ospiteranno il lascito donato dal figlio Claudio de Polo, presidente della Fratelli Alinari.

Alla biblioteca del Seminario, tutti impegnati a gestire al meglio la mole dell'acquisizione, 35 tonnellate «che hanno richiesto prove di carico sui pavimenti», spiega la direttrice Gianna Fumo mostrando le gigantesche stanze da 85 mq l'una che accoglieranno i volumi.

«Il presidente di Alinari vive a Firenze e in giro per il mondo – racconta Fumo -, ma è a Trieste, in via Battisti, che vivevano i genitori: originali, colti, bibliofili, entrambi conoscitori di più lingue. Lei, nata a San Pietroburgo, ne parlava addirittura sei». È il multilinguismo la caratteristica più evidente della donazione: curiosando tra gli enormi scaffali ecco l'opera omnia di Goethe nell'idioma originale ma anche scrittori anglofoni pubblicati in lingua tedesca, come il britannico doc H.G.Wells o lo statunitense Mark Twain. Ci sono i russi, c'è “The origin of species” di Darwin ma anche, per gli amanti delle ceramiche, “The concise encyclopedia of english pottery and porcelain” e nella sezione francese i “Repertoire de la faience francaise”. Trattati di filosofia, psicologia, arte e medicina campeggiano accanto a volumi per vegani ante litteram come “The book of vegetable cookery”: perché altra caratteristica della donazione è quella di essere «una biblioteca domestica, dove i coniugi hanno acquistato ciò che gli piaceva, che più rispondeva ai loro interessi».

«La torinese Pregliasco, una delle più prestigiose librerie antiquarie in Italia – sottolinea la direttrice – ne ha fatto una valutazione pari a 800mila euro. Nonostante abbia avuto richiesta dal ministero, de Polo Saibanti ha voluto donare tutto a noi». Ci vorrà tempo per le catalogazioni: ma già s'individua pregevole il fondo "Wagner". Raro e curioso, per Pregliasco, è anche l'ampio repertorio di cataloghi di case d'asta, con decenni di annate di Christie's e Sotheby's.

Federica Gregori

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