La Divina Commedia in miniatura trascritta dal tipografo Cossovel

Il Comune vuole realizzare delle riproduzioni fedeli dell’opera microcalligrafica:  un foglio di pergamena realizzato nel 1888 in via Morelli

È una Divina Commedia particolare. Forse, la più piccola del mondo. Fu realizzata a Gorizia, in via Morelli, nel 1888, dal tipografo Francesco Cossovel. Una terribile tragedia lo segnò profondamente quando il giovane figlio morì in seguito al cedimento del pavimento della soffitta in cui stava giocando. Lo shock per Cossovel fu talmente grande che «i suoi nervi ottici subirono una così forte e permanente dilatazione da permettergli di vedere a occhio nudo e chiaramente anche cose di ridottissime dimensioni e quindi senza alcun bisogno di lenti e occhiali». Il tipografo trasformò questa caratteristica in un elemento positivo e si mise a ricopiare con una penna speciale tutta la Divina Commedia in un unico foglio di pergamena di 48,5 centimetri per 69. Un testo redatto «a mano libera, senza uso di lente, composto di 14.233 versi, 96.000 parole, 400.000 lettere», come si legge sotto il fregio di testa. Le tre cantiche del poema sono racchiuse in tre rettangoli mentre ciascun canto è compresso in una colonna di dimensioni ridotte. Una delle copie originali eseguite dalle stesso Cossovel è tutt’ora conservata in Biblioteca civica a Gorizia e riporta la data del 1888.

La miniatura originale, da cui fu tratta la litografia che sta all’origine delle diverse edizioni ottocentesche, non esisterebbe più anche se c’è chi ritiene che potrebbe trovarsi al castello di Russiz quando rientrò fra le proprietà del Conte Teodoro La Tour, un nobile francese. A Gorizia esistono 5 copie della pergamena presso famiglie private più altre che si trovano in sedi religiose. Il Comune intende valorizzare quest’opera unica, realizzando delle riproduzioni da regalare agli ospiti del Municipio. —



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