La “Donna di veleni” di Marco Podda da Novara va online

Dopo la prima esecuzione il 14 febbraio al teatro Coccia l’opera sarà disponibile su Facebook, Twitter e Facebook



Ha aperto la programmazione del 2020 al Teatro Coccia di Novara lo scorso 14 febbraio, la “Donna di veleni”, l’opera del compositore triestino Marco Podda sul libretto di Emilio Jona. Ora però, grazie a una splendida iniziativa “virtuale”, sarà apprezzata in tutta Italia. Una prima esecuzione assoluta, diretta da Vittorio Parisi per la regia di Alberto Jona, quest’opera composta rapidamente e quasi di getto da Podda, come ha dichiarato lui stesso nelle note, utilizza “molte forme e generi musicali differenti mediante riappropriazione della loro forza di comunicazione metalinguistica.” Insomma una vera e propria rarità, tutta da scoprire che grazie alla Fondazione Teatro Coccia sarà possibile seguire online sulla pagina Youtube del Teatro e sulle loro pagine Facebook a Twitter all’interno di una vera e propria rassegna virtuale che prevede altri allestimenti come “Ernani”, “Cendrillon”, “La Traviata”, “Nabucco”, “La vedova allegra” e “La rivale”.

«L’intento è quello di portare il teatro nelle case delle persone in attesa di poter accogliere, non appena fuori dall’incubo, tutti nella casa cittadina, il Teatro», afferma Corinne Baroni, direttore del Coccia. E aggiunge: «Questa volta i social, che stavano rischiando di dividere e di raffreddare i rapporti umani, sono lo strumento che ci permette di rimanere uniti».

Un’opportunità che azzererà le distanze e che offrirà a molti triestini l’opportunità di applaudire, almeno virtualmente, la partitura del loro concittadino.

Non solo Novara. Ci aveva pensato Venezia, qualche settimana fa a portare la musica, in quel caso sinfonica, attraverso le pagine youtube della Fenice con due concerti realizzati nel teatro e nelle loro sale Apollinee a porte reali chiuse ma internettianamente più che aperte e ora si aggiunge anche il Teatro Massimo di Palermo, che a sua volta offrirà, attraverso i suoi canali, le sue produzioni.

Una specie di staffetta culturale che permetterà ai tanti appassionati di opera e non solo di poter fruire di spettacoli di qualità e di passare qualche ora con proposte di livello, visto che in molti, sui social, iniziavano già a lamentare la mancanza di una vera e propria programmazione di questo tipo nei canali televisivi ordinari. —



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