La Fenice riparte a bordo di un’arca Ortombina: «L’ostacolo è opportunità»

Letizia Michielon

Trasformare goetheanamente un ostacolo in un’opportunità: questa la strategia adottata dal Teatro La Fenice che da oggi riapre al pubblico con una serie di concerti cameristici e sinfonici e un nuovo allestimento operistico. «Sarebbe sbagliato cercare di fare dimenticare agli spettatori l'esperienza del Covid e dimenticarla noi stessi», sostiene il sovrintendente Fortunato Ortombina. «Ci siamo sforzati piuttosto di realizzare alla Fenice l’arte di oggi, immaginando una soluzione che rispetti le norme di distanziamento sociale».

Ciò avverrà grazie a una chiglia lignea in grado di ribaltare completamente le prospettive. Rimosse le poltrone dalla platea, in questo spazio si distribuiranno infatti i musicisti, mentre un’installazione permanente coprirà la buca dell’orchestra grazie a un piano inclinato, rialzandola e collegandola al palcoscenico, dove potranno essere ricavati posti a sedere a debita distanza l’uno dall’altro.

«La chiglia rappresenta un’arca in costruzione, protesa verso il futuro, non il relitto di un naufragio - sottolinea Ortombina -. Desideriamo così assicurare quello scambio di energia continua che caratterizza il rapporto tra attori e spettatori e annullare l’ansia claustrofobica che potrebbe cogliere il pubblico una volta rientrato in un luogo chiuso».

Si riparte dunque oggi alle 19, con gli ottoni dell’Orchestra e gli artisti del Coro del Teatro La Fenice, diretti da Claudio Marino Moretti, impegnati in opere di Copland, Monteverdi, Gabrieli e Bach.

Il 9 e l’11 luglio Diego Fasolis guiderà invece l’Orchestra veneziana in Water Music e Royal Fireworks Music, mentre dal 10 al 15 luglio andrà in scena un nuovo allestimento dell’Ottone in Villa di Antonio Vivaldi, dramma per musica in tre atti su libretto di Domenico Lalli, con la messinscena di Giovanni Di Cicco e un cast di assoluto prestigio.

«Non sarà possibile utilizzare scenografie ma l’effetto risulterà comunque avvincente poiché il regista trasformerà le limitazioni dovute al distanziamento in risorsa drammaturgica capace di illuminare le solitudini contenute nel testo vivaldiano», spiega il sovrintendente.

L’opera sarà registrata da Rai Radio3 e trasmessa prossimamente in differita sulle sue frequenze. Oxymore Productions registrerà in streaming e trasmetterà in differita la recita di martedì 14 luglio.

La produzione proseguirà il 16 luglio con la Serenata op. 7 di Richard Strauss e la Serenata KV 361 di Mozart mentre il giorno successivo il primo violino Roberto Baraldi concerterà l’orchestra in opere di Antonio Vivaldi e Tomaso Albinoni. Non mancheranno i grandi protagonisti della lirica: tra il 22 e 23 luglio il basso Alex Esposito, il tenore Francesco Meli e il baritono Luca Salsi daranno infatti voce ad alcune delle pagine più amate del repertorio verdiano.

«Mentre stiamo riflettendo su come riprendere in autunno i progetti che non hanno potuto realizzarsi durante la stagione, la nostra policy è ora quella di riportare in teatro innanzitutto gli artisti che non hanno potuto esibirsi durante questi mesi», conclude Ortombina. —

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