“La porta rossa”, a Trieste ripartono le indagini
Regista e sceneggiatori in città dal 17 al 19 ottobre. A maggio il primo ciak delle nuove dodici puntate, confermato il cast

TRIESTE. “La porta rossa 2” torna ufficialmente a Trieste: dal 17 al 19 ottobre arriveranno in città il regista Carmine Elia, l’organizzatrice generale Stefania Balduini e i due sceneggiatori Giampiero Rigosi e Sofia Assirelli per i primi sopralluoghi di sceneggiatura. Molti snodi cruciali della seconda stagione della serie girata a Trieste e destinata a Rai Due, quindi, dipenderanno anche da questo primo giro di location come sempre supportato dalla Friuli Venezia Giulia Film Commission. Gli sceneggiatori (oltre a Rigosi e Assirelli anche Michele Cogo e lo scrittore Carlo Lucarelli, che ha ideato la serie) sono al lavoro sulla sorte di Leonardo Cagliostro, il commissario-fantasma che resta incastrato tra la vita e la morte, interpretato da Lino Guanciale.
La preparazione vera e propria del set comincerà da gennaio 2018, mentre il primo ciak è previsto per maggio per un totale di venti settimane di riprese, l’intera estate triestina: curiosamente Guanciale, interpretando un fantasma, dovrà continuare a indossare anche sotto il sole il maglioncino e il cappotto coi quali Cagliostro è morto nella prima serie. Le dodici nuove puntate saranno interamente girate tra Trieste e il Friuli, tra Collio e montagna. Il cast è stato tutto confermato: oltre a Guanciale, torneranno in città Gabriella Pession, Valentina Romani, Andrea Bosca, Alessia Barela, Ettore Bassi, Elena Radonicich, Gaetano Bruno. Restano uguali anche quasi tutte le location principali della serie, dalla casa di Cagliostro e Anna in via Belpoggio all’Università centrale, fino all’iconico Ursus dalla cima del quale Cagliostro, come una sorta di Batman, osserva la città. «Ci sono però due location importantissime che devono essere cercate ex novo», anticipa il presidente della FVG Film Commission Federico Poillucci. «Sono il commissariato e la procura, che nella prima serie sono state girate nell’ex palazzo Ras di piazza della Repubblica, non più disponibile visto che sono iniziati i lavori della Hilton per farne un albergo di lusso. Ma abbiamo già pronte tre alternative per il commissariato un paio per la procura da sottoporre al regista».
E nella seconda serie ci sarà un altro luogo simbolo, come nella prima il tetto del magazzino 10 in Porto vecchio dove Cagliostro viene ucciso, che sarà individuato nei prossimi giorni. «Noi proporremo luoghi di archeologia industriale, tra i quali il gasometro, già utilizzato da Gabriele Salvatores per “Il ragazzo invisibile 2”», dice Poillucci. «Siamo molto contenti di ricominciare, pur consapevoli che la strada sarà di nuovo lunga e faticosa. Dopo l’enorme successo della prima serie, l’asticella va alzata. Vale per chi scrive, per la regia, per gli attori. Ma vale anche per noi: le immagini di Trieste nella prima serie erano troppo potenti per potersi accontentare di replicarle e basta. Bisogna trovarne di nuove, forti, misteriose, evocative, perché Trieste continui a essere protagonista come un vero e proprio personaggio del noir». Giampiero Rigosi si fermerà a Trieste anche il 20 ottobre per una speciale masterclass in sceneggiatura, ospite del Premio Mattador.
“La porta rossa 2” non è l’unica produzione che sta preparando il set sul territorio: sono ufficiali anche l’inizio delle riprese del nuovo film di Davide Del Degan, “Paradise”, che partirà l’8 gennaio a Sauris, e del film di Katja Kolja “Come cadono le cose” che ha confermato l’inizio riprese tra il 15 e il 22 gennaio, a Trieste: sarà una commedia su una coppia formata da un’italiana e il marito della minoranza, interpretati da Lunetta Savino, la Cettina di “Un medico in famiglia”, e il croato Rade Serbedzija.
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