La Santa Sede alla Biennale Architettura con dieci cappelle a San Giorgio Maggiore
Dieci cappelle sparse in un bosco, magnifico ma fortemente simbolico, sull' isola di San Giorgio Maggiore: con questo padiglione diffuso La Santa Sede parteciperà per la prima volta alla Biennale di Architettura di Venezia dal 26 maggio al 26 novembre. A firmare le opere dieci grandi architetti di varia nazionalità, estrazione e orientamento religioso, coordinati da Francesco Dal Co. «La nostra decisione di entrare nell'orizzonte dell' architettura - ha spiegato monsignor Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura e Commissario del Padiglione - è il risultato di un lungo itinerario. Alla fine dell'800 si è consumato il divorzio tra arte e fede che per secoli avevano camminato insieme». Lo scopo è, dunque, riallacciare un filo, «favorire un nuovo incontro. La molteplicità, la interreligiosità permette spunti e dialogo». A ispirare l' intero padiglione è la «cappella nel bosco», realizzata nel 1920 nel cimitero di Stoccolma da Gunnar Asplund, a cui sarà dedicata l'undicesima costruzione nel bosco. Per le cappelle sono stati impiegati materiali diversi, ceramica, calcestruzzo leggero, acciaio, legno. «Sono i punti di orientamento nel labirinto della vita - ha spiegato Dal Co -. Non saranno consacrate. In molte, anche se non era stato richiesto, ricorre il simbolo della croce ma non vanno intese come cappelle cristiane. Al di là della forma e delle intenzioni rappresentano un luogo di incontro». Resteranno in loco e saranno riutilizzate dopo l'esposizione.
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