La scoperta della malattia e la ricerca di un donatore con Kim Rossi Stuart

Fino al 3 dicembre non potremo tornare fisicamente nel buio di una sala cinematografica. Molti cinema, però, sono sbarcati con le loro programmazioni su internet e offrono la visione in streaming degli stessi film che avrebbero proiettato sul grande schermo: al pubblico del Friuli Venezia Giulia basta accedere al sito www.iorestoinsala.it, scegliere il proprio cinema di riferimento ed entrare nella sala virtuale. Tra i titoli che hanno dovuto trasferirsi online c’è il bel film di Francesco Bruni “Cosa sarà”, che ha chiuso la scorsa Festa del Cinema di Roma.
Il regista racconta la storia, in parte autobiografica, della sua lotta contro un tumore del sangue, dalla scoperta casuale al trapianto di midollo. Nonostante il tema, però, non si tratta di un dramma integrale: Bruni rilegge la sua vicenda con il codice tipico del suo cinema (come nei precedenti “Scialla!”, “Noi 4” e Tutto quello che vuoi”), un’ironia poetica e agrodolce che sfugge ai generi, come la vita stessa. Per alter ego sceglie Kim Rossi Stuart, in un’interpretazione toccante e calibratissima, e lo chiama Bruno Salvati. La diagnosi stravolge la vita di Bruno, regista di “commedie che non fanno ridere”, ma non i suoi affetti: la ex moglie (Lorenza Indovina) e i figli lo sostengono nella ricerca di un donatore compatibile per il trapianto. Quando le speranze sembrano perdute, il padre (Giuseppe Pambieri) rivela a Bruno di avere una sorella sconosciuta: non resta che partire per Livorno e cercare di convincere la donna ad aiutarlo. In mezzo ci sono le paure, il dolore, le ore livide dell’ospedale, i lati buffi delle relazioni con la propria famiglia, il confronto con la morte. Soprattutto, ondeggiando tra il sogno e il ricordo, c’è il ritorno all’infanzia e a quel “bambino interiore” che non smettiamo di portare dentro. La sceneggiatura è solida, la regia ispirata: un film che fa bene al cuore, in particolare in tempi di pandemia. Bruni fa sue le parole del brano finale di Morgan, “Ho deciso di perdermi nel mondo, anche se sprofondo”: non sappiamo “cosa sarà” di noi, ma vale sempre la pena di provarci. —
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