La Stadion festeggia con le biciclette di Zigaina

Per i 25 anni della casa d’aste una ricca tornata con 150 tesori fra cui alcune opere storiche dell’artista da poco scomparso
Di Marianna Accerboni

TRIESTE. Una rappresentanza notevole del Gotha dell'arte del nord est italiano, di rilevanza nazionale e internazionale, sarà presente al prossimo appuntamento che la Casa d'Aste Stadion propone al suo pubblico italiano e straniero, in una tornata unica, domani alle 17.30, nel 25° anniversario della sua fondazione: traguardo che la maison triestina festeggia con un'esposizione speciale, costituita da circa 150 pezzi di considerevole interesse e valore. Tra argenti e mobili d'epoca, aggraziati putti lignei e sculture in avorio di soggetto muliebre, bronzi contemporanei e di un seguace di Canova ed eleganti maioliche del XV, XVI, XVII e XVIII secolo, brilla una decina di importanti opere storiche di Giuseppe Zigaina (Cervignano 1924-2015), il grande pittore friulano recentemente scomparso, di cui l'esposizione documenta alcune fasi fondamentali del periodo giovanile, legate alla sua incisiva e personale interpretazione del neorealismo. Ed ecco "Biciclette e falce" del '50, base di partenza 50.000 euro, "Biciclette e steccato" (1957) e "Biciclette e cavalli" (1954); un ritratto del '47 e il tema del lavoro con "Mietitori" (1947), "Attrezzi sul carro" (1951) e "Falciatori che riposano" (1954). Per culminare in due grandi oli su tela, "Sui campi dell'Arciduca" e "La sera nel vigneto", rispettivamente del '92 e '95, metri 2 metri x 2.60 ciascuno, in cui la luce e la gestualità ci mostrano la forza creativa di un artista unico, che si confronta con suggestioni al limite dell'informale (base d'asta 35.000 euro). Pezzi tutti provenienti dalla collezione di un avvocato friulano, cui sono stati accostati dei notevoli e raffinati oli e ceramiche di Afro Basaldella (Udine 1912 - Zurigo 1976)

«Un'asta di grande qualità, tra le migliori che abbiamo mai organizzato» commenta il direttore Furio Princivalli, antiquario triestino con una passione genetica per i dipinti del XIX e XX secolo, soprattutto di area mitteleuropea, che fondò la Stadion assieme all'architetto Franco Deboni, esperto di vetri di Murano. «Abbiamo organizzato una première di due giorni alla Galleria Colussa di Udine, che ha visto un notevole afflusso di pubblico, dove però abbiamo esposto solo Zigaina, Afro e alcuni pezzi antichi, fra cui un capitello della Loggia del capoluogo friulano, visibile a Trieste con gli altri pezzi dell'asta ancora oggi (10-13 e 15.30-19.30)», precisa Princivalli.

Altro corpus cardine dell'esposizione è rappresentato da otto tempere inedite di Giuseppe Bernardino Bison (Palmanova 1762-Milano 1844), che dopo il periodo veneziano e veneto, si trasferì a Trieste, dove affrescò tra gli altri Palazzo Carciotti e il Palazzo della Borsa: in asta verranno battute sette vedute di Venezia e una scena d'interno (base d'asta € 9000), a testimonianza dei molteplici generi dipinti dall'artista. Da segnalare poi per il tema sacro, la Madonna incoronata con bambino in legno policromo finemente scolpito nel sec. XV dalla bottega di Domenico da Tolmezzo (alta un metro, base d'asta € 35.000), la raffinatissima Madonna trecentesca a tempera su tavola a fondo oro con tempietto coevo di Giovanni Bonsi, documentato a Firenze a metà del '300 (base € 60.000), la Sacra Famiglia del capodistriano Francesco Trevisani (1715 circa, € 25.000) e la quattrocentesca Madonna con Bambino del toscano Giovanni di Piamonte (40.000 euro).

E tra le chicche, ci sono anche un delicato Rosai del '22, un "Ritratto di Ida" di Anton Music, una "femme" di Leonor Fini, un grande, calibrato Bacco di Johannes Napoleon Pellis e un orologio da tavolo russo finemente lavorato in onice e argento a firma della gioielleria svedese Bolin, fornitore degli zar e dei re di Svezia, tutt'ora attiva, che ha manifestato molto interesse per questo "gioiello" del primo '900.

Per non scordare i pittori triestini, immancabili negli appuntamenti della Stadion, dove nel tempo si sono battute aste memorabili come quelle sugli acquerelli di Hitler, le lettere di Napoleone e gli orologi di re Farouk, cui la stampa aveva riservato un lusinghiero risalto. Tra i lavori di artisti locali come Barison, Parin e Piero Marussig, incontriamo due intense figure scultoree a grandezza naturale di Bruno Chersicla e un documento storico in linea con le commemorazioni della Grande Guerra: il grande manifesto realizzato a Mittergrabern in Austria, nel campo degli internati italiani, per una rappresentazione del Rigoletto, base d'asta € 4500, autore presunto l'arch. Vincenzo Privileggi.

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