La storia di Eluana è diventata un fumetto «Così le diamo voce»

Esce in settembre la graphic novel ispirata alla vicenda Englaro Il padre Beppino: «Il problema di fondo è che altri hanno deciso per lei»
Di Margherita Reguitti

TRIESTE. "Eluana 6233 giorni" è il titolo della graphic novel dedicata alla storia di Eluana Englaro, in uscita nelle librerie a settembre, per il soggetto di Claudio Falco, medico ematologo e fumettista, la sceneggiatura di Marco Ferrandino, i disegni di Martina Sorrentino, pubblicata da 001 Edizioni di Torino di Antonio Scuzzarella a cura della Consulta di Bioetica Onlus e della Scuola italiana di Comix di Mario Punzo.

Un libro nel quale c'è molto del Friuli Venezia Giulia. Non solo perché Udine accolse Eluana, ma anche in quanto prima regione a istituire quest'anno i registri in 34 comuni, per dare la possibilità ai cittadini di esprimersi chiaramente sulle "disposizioni anticipate di trattamento", impropriamente definite "testamento biologico".

Un primo passo seguito poi da altre regioni affinché la tessera sanitaria contenga anche la volontà dei singoli.

"Eluana 6233 giorni" è un testo di immagini e parole, per parlare del tema delicato del fine vita, seguendo una linea etica e politica, a pubblici diversi, soprattutto ai giovani. «Quando tre anni fa furono presi i primi contatti con Beppino Englaro, la sua reazione fu cauta, come nella sua natura - spiega l'editore Antonio Scuzzarella -, oggi ne è felice e partecipa attivamente agli incontri che vengono organizzati in tutta Italia».

Il sostegno e la condivisione del lavoro è tangibile nel progetto attraverso la pubblicazione di una sua chiara e intensa riflessione, in forma di intervista, raccolta da Valentino Sergi. La premessa con la quale esordisce il padre di Eluana, Beppino, è: «Il problema di fondo è nato perché altri hanno deciso per lei. Noi le abbiamo dato da subito voce, decidevano con lei».

Si percepisce la serenità sorretta dall'etica del rispetto della volontà espressa dalla figlia, ma anche il non aver mai voluto sovvertire le regole civili, stabilite dalla legge nei tribunali, in ogni passaggio del suo intervento. Viene ribadito il diritto all'autodeterminazione, a lasciare che la morte accada, e la condivisone per un progetto che deve parlare soprattutto ai giovani, nelle scuole: «L'informazione è necessaria. Molti istituti organizzano questo genere di attività! Gli studenti vogliono essere informati».

La storia fantastica, raccontata dal testo di Claudio Falco e illustrata dalle tavole in bianco e nero della giovane Martina Sorrentino, intreccia le due vite parallele di Eluana e Laura. Gemelle di culla, nate lo stesso giorno nello stesso ospedale, ma dai destini drammaticamente distanti.

I tempi della narrazione seguono livelli diversi, in un percorso a ritroso dal 1992, 18 gennaio ore 3, quando avvenne l'incidente stradale che ridusse Eluana allo stato vegetativo. Vi è intensità e movimento cinematografico nello scorrere delle tavole. Varie sono le angolature, i punti di osservazione e il taglio delle immagini, nitido è il segno. Il racconto lega vicende personali e attualità della storia del Paese; dall'omicidio del giudice Falcone a Capaci, ai fatti di Genova.

«Il tema ha una portata vasta: etica, medica, filosofica, rreligiosa, giuridica», scrive Pina Florenzano, ideatrice del progetto e socia della sezione campana della Consulta di Bioetica, ideatrice di progetto. «Ho sempre, creduto - prosegue - che un tema così delicato quanto forte dovesse arrivare a tutti anche attraverso modalità comunicative innovative come quella scelta».

Fra gli altri testi una riflessione di Maurizio Mori, presidente della Consulta di Bioetica e professore di Bioetica all'università di Torino, su come la storia di Eluana abbia inciso sul piano culturale, etico e legislativo in Italia, ma anche le controversie a proposito della descrizione dello stato vegetativo permanente.

A completamento della pubblicazione un contributo sullo legislazione attualmente vigente di Francesca Girardi, avvocato e biogiurista, e un'essenziale bibliografia. Chiude le oltre cento pagine del volume la lettera, data Natale 1991, scritta da Eluana ai genitori per ringraziarli dei doni, insegnamenti e momenti condivisi nei 21 anni trascorsi assieme».

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