La storia si mette ai fornelli con le ricette di Federico II

TRIESTE Se alla corte, anzi, alle molteplici corti, di Federico II di Svevia, scienza, letteratura e arte erano gli argomenti in cima alla lista delle preferenze, la buona cucina non lo era certo da meno. Sacro Romano imperatore, re di Sicilia, di Germania, d’Italia, di Borgogna e di Gerusalemme, Federico II, nipote del Barbarossa, era conosciuto anche come “Stupor mundi”. Era infatti un raffinatissimo gourmet che offriva ai propri ospiti banchetti a dir poco sopraffini.
Introducendo peraltro già otto secoli fa, da appassionato di spezie e ingredienti della cucina araba, il concetto di contaminazione tra cucine diverse, di stagionalità nel menù e di ciò che oggi definiamo prodotto a km zero. A svelare questi sensoriali aspetti della storia legati al gusto del basso Medioevo e del Rinascimento, il corso di cucina “Wunderküche”, costola storico-gastronomica dell’associazione culturale di musica antica Wunderkammer.
Protagonista dell’appuntamento di domenica 5 marzo alle 17.30 al ristorante Ai Fiori in via Hortis 7, l’opulenta ars culinaria della corte di Federico II di Svevia, per un pomeriggio ai fornelli, tra letteratura, curiosità e gastronomia, accompagnati da Marina Mai. Ma in questa terza edizione si potrà andare a tavola anche con Dante Alighieri, Gaspara Stampa e Torquato Tasso, ciascuno con la sua storia culinaria, nei prossimi appuntamenti in programma il 2 aprile, il 7 maggio e il 15 ottobre.
Ma torniamo a Federico II, dal cui impulso nacque il celebre “Liber de coquina”, trattato alla base della cucina italiana. In cui a fare la parte del leone ci sono le ricette e gli ingredienti della Sicilia e della Puglia. Nonostante Dante lo abbia infilato nel X girone dell’Inferno tra i goderecci epicurei, il re dal palato fino aveva con lungimiranza indicato delle regole evolute sia sul piano pratico sul consumo dei cibi sia, grazie all’introduzione delle spezie orientali, portando ante litteram il concetto di “fusion” tra cucine diverse.
Il menù della serata apre le danze con dei panini buffetti con caciocavallo podolico, pecorino siciliano stagionato e miele, seguito da una corroborante zuppa di cavoli verdi “secundum usum imperatoris”, di cui si narra sua maestà fosse davvero ghiotta.
La lezione proseguirà con la “Torta parmesana”, mentre il piatto forte, in onore alla fama di gran cacciatore del re gourmet, sarà l’arrosto di cervo accompagnato da una salsa d'aglio e porri. All’intermezzo salutista provvederà invece un’insalata di cavolo rosso. Gran finale con la cassata siciliana. A accompagnare gli aspiranti chef in cucina medievale, i vini scelti da Bruno Cataletto dell’associazione Sommelier Fvg.
Per informazioni sulle modalità di partecipazione e iscrizione, visitare la pagina facebook Wunderküche oppure chiamare lo 040-300633.
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