La triestina Lara Komar star delle soap in Slovenia
L’attrice in forza al Rossetti è diventata una celebrità da copertina come protagonista della serie tv “Fiume d’amore”

Chi ha detto che la “soap” televisiva non possa conferire una piena dignità all’attore svezzato dal teatro? Chiedere a Lara Komar, l’attrice triestina balzata dal palco del “Rossetti” al set di una sorta di “Un posto al sole” made in Slovenia, quello di “Fiume d’Amore”, serie trasmessa dall’emittente slovena POP Tv dallo scorso settembre ogni sera in prima serata e in grado di sortire un costante 35% di share. La fiction si svolge a Krka, paesino dell’entroterra sloveno immerso in una natura quasi incontaminata, ed è qui che approda Irena, il personaggio interpretato da Lara Komar, una talentuosa e avvenente fotografa residente a Lubiana ma di origini goriziane, alle prese con una profonda crisi sentimentale ma ben presto soggiogata dal fascino di un giovane del luogo, tale Rok.
Lei, l’avvenente artista proveniente dalla città, lui, il villico, cresciuto tra boschi e tradizioni agresti. L’amore insomma non conosce ceti e conduce l’intera “soap” slovena a giocare su questa dicotomia, aprendo di puntata in puntata scenari e risvolti della tradizione popolare slovena, toccando così sentimenti, colori, temi e patemi di culti, professioni e generazioni. Dopo il successo della prima serie, “Fiume d’Amore” non dovrebbe attendere la seconda annata ma una cosa è certa, Lara Komar nel frattempo è divenuta una celebrità, volto da copertina per riviste, cartoline e persino quaderni, “preda” preferita dai giovani per l’antico rito dell’autografo ma soprattutto per un selfie con un bruna attrice a suo tempo investita anche del marchio di miss. Si perché Lara Komar, oltre ad una laurea in Marketing e Culturalità e un diploma in Canto Lirico, vanta anche i titoli di Miss Trieste e Miss Friuli Venezia Giulia, con il conseguente scalo alle finali di Miss Italia. Era il 2000.
Dopo l’esperienza in passerella, Lara Komar ha tuttavia preferito altri riflettori, quelli del teatro, percorso avviato con qualche anno di studio all’Accademia della Contrada e a Londra, sino alle prime esperienze sul palco del Teatro Sloveno, qui sfruttando la perfetta conoscenza della lingua, e successivamente con la Compagnia del “Rossetti”, di cui, nonostante le pene amorose con Rok, fa ancora parte: «Il successo popolare in Slovenia mi diverte e mi entusiasma nel contempo – afferma Lara Komar - sono divertita dall’affetto delle persone e dalla visibilità, mi ha entusiasmato invece il rigore artistico trovato in questo progetto. In Slovenia il teatro, e la stessa figura professionale dell’attore, godono di una dignità sociale particolare, interpretare un dramma o una fiction non crea dislivelli, anzi. In televisione prediligono proprio attori provenienti dalla solida gavetta del teatro e questo – ha aggiunto – mi ha favorito nel casting». Già, il teatro. Le vicende da vivere a Krka non la distoglieranno certo dal suo percorso madre, anzi. A breve ritroverà infatti il palco, da vivere a Trieste con rappresentazioni per ragazzi prodotti dal Teatro Sloveno e successivamente in tourné con “Das Kaffeehaus”, spettacolo prodotto dal “Rossetti”, la rilettura di Fassbinder della “Bottega del Caffè” di Carlo Goldoni: «Il bello del lavoro in Slovenia, è che le riprese sono sì estenuanti ma programmate in base agli impegni dei protagonisti, molti dei quali già impegnati con le rispettive compagnie – sottolinea l’attrice triestina –. Questo mi permette in qualche modo di conciliare, senza dimenticare anche le altre mie priorità, quella di madre di due bambini». A Trieste la quotidianità da attrice, in Slovenia il ruolo di “star” e volto da copertina. Due anime, un solo percorso in fondo: «Chiamiamoli doni dell’universo – chiosa Lara Komar – resta poi a noi onorarli nella maniera giusta, sempre con la medesima dignità e impegno».
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