La violinista Julia Fischer a Udine

Domani suona con la Dresdner Philharmonie al “Nuovo”

UDINE. Domani il Teatro Nuovo Giovanni da Udine propone un concerto che di certo non passerà inosservato agli appassionati di musica classica.

Sarà infatti proprio il palcoscenico friulano ad ospitare, per un doppio debutto assoluto con inizio alle 20.45, una fra le migliori orchestre del mondo: la Dresdner Philharmonie. E, contemporaneamente, una delle più applaudite giovani star internazionali della musica: la violinista Julia Fischer.

La data, unica per tutta l’Italia, si colloca nel tour europeo che questi interpreti stanno compiendo in Europa. Toccherà anche Monaco, Innsbruck, Lubiana, Vienna e Bratislava.

L’Orchestra Filarmonica di Dresda ha inaugurato la sua storia gloriosa nel 1870 legando il proprio nome a quello di direttori quali Brahms, Tchaikovsky, Dvorák, Richard Strauss fino a Erich Kleiber, Carl Schuricht e Kurt Masur. Sotto la guida di Michael Sanderling, dal 2011, è regolarmente ospite delle migliori sale da concerto in tournée di successo.

Molto apprezzata anche la violinista tedesca Julia Fischer, che ha coinquistato i melomani del mondo con le sue interpretazioni: vincitrice a soli undici anni del Concorso Internazionale Yehudi Menuhin, dotata di una tecnica perfetta con cui è in grado di esaltare le più raffinate sfumature da ogni singolo vibrato, si confronterà a Udine con il Concerto per violino e orchestra di Aram Khacaturjan, capolavoro di raro ascolto.

«Sono una persona per cui l'età non conta ha raccontato Julia Fischer in un’intervista rilasciata alla "Jüdische Zeitung" -. Che si trattasse di conoscenti o amici, non ho mai stretto rapporti solo con i coetanei. Credo che questo sia l'aspetto più bello della musica: età, nazionalità o religione non hanno importanza quando il denominatore comune è la musica. È una delle ragioni per le quali sono diventata musicista: incontro una persona di 80 anni che dirige un'orchestra mentre io suono il violino e ci capiamo come se non ci fosse differenza d'età. È questo che mi ha affascinato».

E del suo modo di intendere la carriera di musicista dice: «Se durante un concerto sfugge un errore, succede e basta. Suono assumendomi tutti i rischi e non vado nel panico per una nota sbagliata. La fredda perfezione non è il mio obiettivo».

Completano il programma della serata di Udine due pilastri del repertorio tedesco: l’Ouverture da “Rienzi” di Richard Wagner e la Sinfonia n. 7 di Ludwig van Beethoven.

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