L’amore “rustego” ai tempi di Carlo Goldoni

Il Teatro Stabile del Veneto in scena al “Rossetti” di Trieste da questa sera con la pièce diretta da Giuseppe Emiliani
Di Paola Targa

TRIESTE. «In soma, se volè viver quieti, se volè star in bona co le muggier, fè da omeni, ma no da salvadeghi, comandè, no tiraneggiè, e amè, se volè esser amai». È la Siora Felice che parla, nella celebre “renga” finale de “I rusteghi”, capolavoro che Carlo Goldoni scrisse nel 1760 e che ritorna sul palcoscenico del Politeama Rossetti a Trieste nell’allestimento bello e tradizionale firmato da Giuseppe Emiliani e interpretato dalla compagnia del Teatro Stabile del Veneto.

Lo spettacolo è ospite della Stagione di prosa del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia da oggi alle 20.30 a domenica e sarà un appuntamento in cui si intrecceranno in modo gradevolissimo riflessione e divertimento.

Nella celeberrima battuta Siora Felice si rivolge ai protagonisti della commedia: Lunardo, Simon, Canciano e Maurizio. Sono tutti fondamentalmente dei “selvadeghi”: intransigenti, misogini, avari e scorbutici. Ognuno però sviluppa questa sua natura con sfaccettature personali (e assolutamente esilaranti) e in ciò si esprime la meravigliosa capacità di scrittura di Goldoni e il suo grande talento nel comprendere e analizzare caratteri e psicologie dei suoi personaggi.

I “rusteghi”, per l’autore, rappresentano l’involuzione dell’icona originaria e pienamente positiva del borghese veneziano, consapevole, morale, limpido, onesto e avveduto: il Pantalone che aveva retto e vinto in tante opere goldoniane.

Nel 1760, invece, l’autore denuncia già – attraverso l’irrisione di questa commedia – un’involuzione della figura di tale pater familias borghese: il cui atteggiamento tirannico e duro è ormai solo un guscio vuoto, che maschera un colpevole smarrimento di valori. I valori di Pantalone sono ridotti a tic, estremismi, esagerazioni, di cui in scena si ride molto, ma sui quali l’autore invitava il pubblico a riflettere.

Prodotto dal Teatro Stabile del Veneto I Rusteghi di Carlo Goldoni è diretto da Giuseppe Emiliani e interpretato da Alessandro Albertin (Canciano cittadino), Alberto Fasoli (Maurizio cognato di Marina), Piergiorgio Fasolo (Simon mercante), Stefania Felicioli (Felice moglie di Canciano), Cecilia La Monaca (Margarita moglie di Lunardo in seconde nozze), Michele Maccagno (Il conte Riccardo), Maria Grazia Mandruzzato (Marina moglie di Simon), Margherita Mannino (Lucietta figliuola di Lunardo del primo letto), Giancarlo Previati (Lunardo mercante), Francesco Wolf (Felippetto figliulo di Maurizio).

La regia è di Giuseppe Emiliani, la scenografia è una creazione di Federico Cautero, Stefano Nicolao firma i costumi, il disegno luci è di Enrico Berardi, mentre le musiche sono composte da Massimiliano Forza, con gli arrangiamenti di Fabio Valdemarin.

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