László Krasznahorkai porta il Nobel per la Letteratura a Trieste

Lo scrittore ungherese ha casa nella zona della Sinagoga: triestino per scelta e non turismo

Fabrizio Brancoli
Lo scrittore ungherese Laszlo Krasznahorkai, premio Nobel per la Letteratura
Lo scrittore ungherese Laszlo Krasznahorkai, premio Nobel per la Letteratura

È triestino, certo. Per scelta e non per caso. Come milioni di altri, nel tempo: perché Trieste è così, ti adotta solo se prima la scegli tu. László Krasznahorkai, premio Nobel per la Letteratura 2025, ha casa nella zona della Sinagoga. E allora non è difficile immaginarlo seduto a un tavolo del Caffè San Marco, lì accanto.

Triestino non per turismo, non per posa — ma per appartenenza silenziosa, per quella forma di fedeltà che nasce quando trovi un porto che ti somiglia. Evviva, scrivono quelli del giovane staff della libreria Lovat di via XX Settembre, una domenica mattina del dicembre 2021: grazie a László che oggi è passato da noi, a salutarci, a firmare un po’ di copie dei suoi libri! Evviva, ripete nel gennaio 2024 Rino Lombardi, anima del visionario Museo della Bora, raccontando che il grande scrittore è venuto a trovarlo per lasciare un barattolo vuoto con dentro il vento di Budapest: “siamo fieri di quell’incontro”.

Premio Nobel per la letteratura, vince lo scrittore László Krasznahorkai: il maestro dell’Apocalisse
L’ungherese Laszlo Krasznahorkai, premio Nobel per la letteratura (foto Lenke Szilágy)

Un vero mitteleuropeo, verrebbe da dire. Ma lui, in realtà, quella parola non la ama: troppo stretta, troppo definita. È uno sperimentatore, e non per caso si sente a casa a Trieste — anche nel nome di Joyce, anche nel nome di Svevo. Abita, condivide, partecipa.

Nel maggio del 2022 racconta al Corriere della Sera di essere andato ad ascoltare un comizio di Giorgia Meloni in piazza della Borsa. “Lei aveva addosso una giacca modesta, ho pensato che volesse quasi confondersi con i portuali. Ad ascoltarla, oltre a me, c’erano un gruppo di sostenitori, circa sessanta, ottanta persone.”

Ecco dove si nasconde la letteratura dei grandi — non nei salotti, ma nei passaggi nelle piazze e nei viali, in una libreria con i giovani. La letteratura è invisibile, chiusa come un vento in un barattolo, ma c'è.Per

El País, Krasznahorkai vive tra Trieste e Vienna. Due città, due misure del tempo. A noi interessa la sua presenza a Trieste. Approda qui. Intercetta il vento, gira tra i portici, cammina lungo il viale. E, si dice, scorge un po’ di mare dalle finestre.

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