Le confessioni di Woody Allen «Io, reietto come James Joyce»

Da ieri in distribuzione in formato cartaceo negli Usa e in Italia in e-book l’autobiografia del regista “A proposito di niente”
02/07/2019, Milano, conferenza stampa di presentazione dello spettacolo 'Prima la musica'. Nella foto Woody Allen
02/07/2019, Milano, conferenza stampa di presentazione dello spettacolo 'Prima la musica'. Nella foto Woody Allen

«Mi sento come Henry Miller, D.H. Lawrence, James Joyce: artisti il cui lavoro non è accessibile nel proprio Paese e che sono stati costretti, a causa dell'ingiustizia, ad avere il loro pubblico all'estero». Nell'autobiografia «A Proposito di Niente» uscita ieri negli Usa in edizione cartacea e in Italia in e-book pubblicata dalla Nave di Teseo, Woody Allen rivela le sue emozioni di autore all'ostracismo. Il libro avrebbe dovuto uscire in aprile. Dopo la cancellazione due settimane fa parte di Hachette, e in piena bufera coronavirus quando le librerie faticano a restare a galla, è stato «adottato» da Arcade che lo ha stampato in 75mila copie - ha appreso il New York Times - «non solo alla luce del valore del testo, ma anche per stabilire un principio» contro i critici del regista. Il memoir è uscito anche in Italia come e-book: confermando la pubblicazione cartacea il 9 aprile, «sempre che le librerie riaprano», La Nave di Teseo ha messo online «A Proposito di Niente» a un prezzo di 15,99 euro. «In un momento così difficile per l'Italia ho pensato che anche i lettori italiani, costretti a stare a casa, dovessero avere l'opportunità di leggerlo», ha detto la publisher Elisabetta Sgarbi. Dedicato alla moglie Soon Yi, sposata nel 1997 a Venezia, il memoir racconta l'infanzia a Brooklyn e le love story con Diane Keaton e altre donne, ma il tono diventa dark nel ricordo della relazione con Mia Farrow e le accuse di aver molestato la figlia adottiva Dylan. Woody ricorda i tempi felici con la «bellissima, bellissima attrice» che si raffreddarono dopo la nascita nel 1987 dell'unico figlio biologico Ronan. Lui e Mia - scrive - erano di fatto separati quando lui si mise con la figlia adottiva di lei, Soon Yi Previn: «All'inizio, quando la lussuria regnava suprema, non riuscivamo a tenere le mani giù l'uno dall'altra». Allen rievoca il giorno in cui Mia scoprì foto erotiche della figlia nell'appartamento di Allen: «Capisco il suo shock, la sua delusione, la sua rabbia. Fu la reazione corretta». Prevedibili le smentite, come in passato, di aver molestato Dylan, all'epoca sette anni: «Mai messo un dito addosso a lei, mai fatto nulla che potesse essere considerato un abuso». Parlando dei miti letterari incompresi in patria - Miller, Joyce, Lawrence - Allen scrive con l'ironia deprecatoria che lo ha reso famoso: «Mi vedo accanto a loro, con aria di sfida. Ma mia moglie mi sveglia, per dirmi che sto russando». Prevedibili anche le recriminazioni contro Hachette che lo ha scaricato dopo le proteste di Dylan, Ronan e del movimento #MeToo: «Si erano impegnati a pubblicare nonostante fossi un considerato un paria e una minaccia per la società. Quando è arrivata la contraerea, hanno buttato a mare il libro come se fosse un barile di materiale radioattivo». —

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