“Le nozze di Figaro” in prima a Udine col baritono austriaco Markus Werba

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Cast artistico internazionale, con il baritono Markus Werba e il soprano Anna Prohaska, per la prima nazionale della nuova produzione de “Le nozze di Figaro” di Mozart firmata dal Teatro Nuovo di Udine, dove il lavoro debutterà il 13 febbraio. Ma come sarà lo spettacolo? Lo abbiamo chiesto ai due artefici maggiori, al Sovrintendente del teatro udinese cui si deve anche la programmazione musicale, il maestro Marco Feruglio che dirigerà l’Orchestra di Padova e del Veneto, e Ivan Stefanutti, udinese di nascita ma «emigrante di lusso in giro per i teatri del mondo», che firma la regia le scene e i costumi. «Ci sono tutti i presupposti perché queste Nozze siano uno spettacolo bello e in grado di trasmettere bellezza al nostro pubblico. A partire dal cast che annovera interpreti molto affermati presenti sui palcoscenici più prestigiosi del mondo».
Con Figaro Markus Werba e Anna Prohaska Susanna, ci saranno Andrei Bondarenko Il Conte di Almaviva, Anett Fritsch La Contessa di Almaviva, Serena Malfi Cherubino, Maurizio Muraro Don Bartolo, Marcos Fink Antonio, e i friulani Alessia Nadin Marcellina, Federico Lepre Don Basilio/ Don Curzio e Giulia Della Peruta Barbarina. Anche il coro è quello del Fvg diretto da Cristiano Dell’Oste.
Si tratta - dice Feruglio - «di uno dei massimi capolavori della storia del teatro musicale rappresentato la prima volta a Vienna nel 1786. Nasce dalla riuscita commedia di Beaumarchais che ebbe all’epoca un grandissimo successo e fece grande scalpore per il suo contenuto, commedia poi modulata in un meraviglioso libretto da un geniale uomo di teatro come Lorenzo Da Ponte. Naturalmente c’è soprattutto la musica di Mozart che fa tutto il resto e molto di più: riesce a cucire dei vestiti musicali per ogni personaggio, per ogni carattere, per ogni situazione teatrale, per ogni sentimento, e sono parecchi, che agita i personaggi. Che fa sì che l’argomento tutt’altro che leggero, ma anche di una certa crudezza sia avvolto da quella che viene chiamata “la linea della bellezza” della musica di Mozart e che l’amarezza si stemperi in risvolti ludici e di commedia».
Una prima volta anche per il regista Stefanutti, che non ha mai messo in scena un’opera di Mozart pur avendo firmato la regia dei grandi titoli d’opera, Verdi, Puccini, Rossini per i teatri lirici italiani e stranieri.
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