Lera Auerbach: «Il mio Mozart andato a fuoco e poi riscritto»

trieste
«Avevo abbozzato l’intera composizione tra fine agosto e inizio settembre del 2009 e lasciato il manoscritto sul pianoforte, nel mio studio a New York, prima di partire per una tournée. Mentre ero lontana, scoppiò un devastante incendio, che bruciò l’intero appartamento e tutto ciò che conteneva. Cercai di ricordare quello che avevo scritto, ma presto rinunciai a resuscitarlo: l’impulso creativo che aveva generato questa composizione era scomparso, insieme al mio manoscritto. Così ricominciai da capo, scrivendo un pezzo completamente diverso». Lo svela Lera Auerbach, la compositrice russo-americana alla quale il Teatro Verdi di Trieste ha affidato la direzione e il ruolo di solista pianoforte del quarto concerto della Stagione sinfonica, in programma domani, alle 20.30, e sabato alle 18, confermando l’importanza della presenza femminile sul podio, come da tre anni viene proposto a Trieste.
«Il risultato finale – continua Lera Auerbach, nota anche come poetessa e visual artist – è una composizione molto intima, nata dalla mia personale esperienza con le composizioni di Mozart, di cui avevo registrato tutti i pezzi per pianoforte che scrisse tra i 5 e i 9 anni. ll pensiero del giovane Mozart era nella mia mente e in qualche modo è diventato una presenza sottile in questo lavoro, forse un angelo custode di Eterniday “Homage to W. A. Mozart” (il cui nome originale è il frutto della combinazione tra le parole eternità e giorno), qualcosa di eterno e di fragile, tuttavia mescolati in un unico elemento».
Una presenza, quella di Mozart nel programma del quarto Concerto della stagione sinfonica del Verdi, che ritroviamo anche nel Concerto n. 20 in re min. K. 466 per pianoforte e orchestra, eseguito per la prima volta all’inizio del 1785, uno dei più apprezzati dai romantici, ricco di fremiti inquieti che percorrono tutta la partitura, con Lera Auerbach al pianoforte per intrecciare con l'Orchestra del Verdi un dialogo appassionato. L’altra presenza nel programma è quella di Franz Joseph Haydn, di cui dal podio Lera Auerbach dirigerà l’Ouverture da L’isola disabitata e la Sinfonia n. 49 in fa min. “La passione” .
Dopo il debutto, nel maggio 2002 alla Carnegie Hall di New York, interpretando e dirigendo la sua Suite per violino, pianoforte e orchestra, Lera Auerbach si è esibita come pianista solista alla Great Concert Hall del Conservatorio di Mosca, all'Opera City di Tokyo, al Lincoln Center, alla Oslo Konserthus, alla Theodore Thomas Orchestra Hall di Chicago e al Kennedy Center. Il suo lavoro di compositrice viene costantemente diffuso dai più importanti interpreti di oggi come Gidon Kremer, Leonida Kavakos, Hilary Hahn, Vadim Repin, Daniel Hope, Gautier Capuçon, Narek Hakhnazaryan e tanti altri. —
Riproduzione riservata © Il Piccolo