L’Eremo di Camaldoli svela la biblioteca segreta
l’evento
Eccezionale apertura, per di più in notturna, della Biblioteca antica e di altri ambienti dell'Eremo di Camaldoli a Bibbiena (Arezzo): per la prima volta, venerdì, i visitatori potranno conoscere spazi da sempre chiusi al pubblico e scoprire l'incredibile patrimonio artistico e librario custodito nell'Eremo. '”Lux in Arcana”, spiega una nota, è il nome dell'evento che offrirà un percorso attraverso il Noviziato, la Biblioteca, la chiesa, la sala del Capitolo e la cappella di Guillaume de Marcillat.
Per l'occasione sarà allestita nella Biblioteca Antica (documentata dal 1253) una ricercata esposizione di alcuni oggetti inediti e d'inestimabile valore, come la Madonna di Camaldoli, già attribuita a Leonardo; il piccolo bozzetto (1631) con la Visione di San Romualdo di Andrea Sacchi, opera preparatoria per la grande tela oggi conservata ai Musei Vaticani, la Croce pettorale 'dei Parmà di oro e 28 rubini, due stauroteche con le reliquie della Santa Croce in avorio e cristallo di Rocca e la placca in argento raffigurante la Battaglia di Pavia di Giovanni Bernardi. Non mancheranno tesori del patrimonio librario, come il famoso Salterio di San Romualdo risalente addirittura al IX secolo e il singolare disegno su carta con la Veduta di San Lorenzo a Firenze di Raffaello Soldaini, ed infine la rappresentazione del Beato Acotanto, prima nel disegno di Giuseppe Angeli, e la trasposizione nell'incisione di Francesco Bartolozzi. L'idea, nata dall'incontro di Don Ubaldo Cortoni, monaco camaldolese e storico, e dallo storico dell'arte Michel Scipioni, è supportata dalla Fondazione Camaldoli cultura e dal comune di Bibbiena, ed è inserito nel ciclo di incontri “Conversazioni d'Arte”.
L'eremo di Camaldoli è un monastero situato nei pressi dell'omonima località, in provincia di Arezzo, diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, all'interno del parco nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna.
Fu fondato da san Romualdo nei primi anni dell'XI secolo ed è la casa madre della Congregazione benedettina dei camaldolesi. —
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