“L’eretica” Anna e le anime vaganti nella Carnia misteriosa del ’500

Il nuovo libro di Paolo Morganti riporta la figura dello speziale e alchimista  Martino da Madrisio alle prese con nuovi segreti



Nel Friuli contadino del Cinquecento, le grandi radure chiuse da filari di gelsi si popolavano nelle notti di luna piena di benandanti e di streghe. La lotta tra bene e male si rinnovava tra i sabba delle arpie volanti e i benandanti, i maghi buoni nati dalla credenza popolare che avevano il potere di vincere le forze dell’oscurità, di risanare le persone colpite da malocchio e favorire i raccolti.

In quel Friuli dove gli antichi culti agrari si confondevano con le credenze religiose, in cui il timore per il gran flagello, la peste nera, sempre pronto a riaffacciarsi e la precarietà di un’esistenza quotidiana di stenti e fatiche amplificava il ricorso alla superstizione, Paolo Morganti ambienta da anni le sue storie. L’ultima della serie si intitola “L’eretica” (Morganti editori, 365 pagg. , 19 euro) e porta il lettore a zonzo da un piccolo borgo della Carnia, a Gemona per arrivare fino a Basovizza, sulle tracce di una donna speciale, l’eretica Anna.

Ritroviamo qui due personaggi che attraversano anche gli altri libri di Morganti, lo speziale e alchimista Martino da Madrisio e pre’Michele Soravito, un prete mandato in Carnia a scontare il suo vizio capitale, la gola.

Perennemente affamato, filosofeggia sulla vita, offre pillole di saggezza cristiana e racconta, come in uso nel Rinascimento, brevi facezie, spiritose e dense di morale. Con l’amico Martino entra in contatto con una realtà sovrannaturale, in cui si fronteggiano uomini, anime vaganti, negromanti, demoni e angeli. I due formano una strana coppia di investigatori dell’occulto che in questo libro giunge a toccare i temi dell’eresia catara, simboleggiata dalla figura di Anna, che, rifugiatasi nella comunità albigese di Basovizza, scopre di avere la dote divinatoria della bibliomanzia, di vedere il futuro tra le pagine dei libri.

Le eresie, è il pensiero che regge la vicenda raccontata da Morganti, non sono insite in una religione o in una filosofia, nascono quando le nuove idee minano l’ortodossia e vengono definite menzogne.

Morganti, scrittore poliedrico che ha abbracciato romanzi storici, contemporanei gialli paranormali e racconti dedicati a miti e leggende regionali, non si fa troppi scrupoli nel costruire storie dove le suggestioni più diverse si intrecciano al limite della vertigine.

Ma travalica abbondantemente anche il canone del fantasy quando un suo cinquecentesco personaggio, anticipando di quattrocento anni il tipico linguaggio gergale della stagione dell’impegno, dice di”pensare in una certa ottica”. E si teme salti su, potenza dell’eresia, uno speziale a proporre il dibattito. –



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