L’eroina “Wonder Woman 1984” esce a sorpresa in streaming

Amazon prime, Apple Tv, YouTube e Google Play 

Il pubblico ha sempre bisogno di grandi mitologie. E chi può fornirle meglio degli immortali supereroi dei fumetti? È per questo che i film tratti dall’universo DC Comics (proprio come i cinecomic Marvel) sono dei veri e propri eventi mondiali che finiscono per rispecchiare, in chiave mitica, le istanze più calde della contemporaneità.

“Wonder Woman 1984”, sequel del primo “Wonder Woman” del 2017 sempre diretto da Patty Jenkins, era atteso come il titolo che avrebbe dovuto riportare il pubblico al cinema dopo la pandemia. Invece, è uscito direttamente in streaming (sulle maggiori piattaforme come Amazon Prime Video, Apple Tv, Youtube, Google Play) e perde molto del suo fascino, a conferma ancora una volta che l’esperienza di visione in sala resta insostituibile. Wonder Woman alias Diana Prince, interpretata da Gal Gadot, è un simbolo del girl power: la ritroviamo a Washington negli anni ’80, sempre dedita a salvare il mondo, stavolta contro l’arcinemica Cheetah (la regina della commedia Kristen Wiig, al suo primo ruolo action), archeologa/ghepardo diventata criminale per invidia. Il suo alleato è il businessman in declino Max Lord (Pedro Pascal): per avverare i loro desideri vogliono impossessarsi della Pietra dei Sogni, creata dal dio della bugia Dolos. Ma l’avidità dei due si scontrerà con l’eterno altruismo di Diana, guerriera indomita che non sopporta le armi e per combattere usa solo il Lazo della verità. “Wonder Woman 1984” è un’avventura fantastica in piena regola, puntellata su lunghe ed emozionanti scene di combattimento e accompagnata dalle musiche maestose di Hans Zimmer.

Al centro, è vero, ci sono i temi del desiderio, dell’ingordigia capitalista, di un pesante lascito trumpiano. Ma conviene non andare per il sottile e godersi lo spettacolo grandi effetti di una produzione davvero mastodontica. —



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