Ligabue a New York al centro del mondo rock
NEW YORK. «Abbiamo suonato anche a New York, il centro del mondo. Vi ringrazio». Con queste parole Ligabue ha salutato il pubblico dopo essere approdato finalmente a New York come seconda tappa del suo Mondovisione Tour Usa. Il rocker emiliano si è esibito al Terminal 5, dopo aver suonato sabato a Toronto, in Canada. Quasi del tutto esaurito e pubblico in delirio per l'appuntamento clou del suo tour a stelle e strisce, prima di saltare da una costa all'altra degli Usa, da Los Angeles a San Francisco, per concludere a Miami in Florida il 26 ottobre. Il debutto a New York per Ligabue? «Un salto indietro nel tempo - ha detto prima di buttarsi nella “mischia” -, era da tempo che non suonavo in un club e mi piace sentire questo tipo di sapore, quello che si prova con la maggiore vicinanza con il pubblico. Sono contento di essere qua».
Liga è arrivato negli Stati Uniti dopo 24 dall'uscita del suo primo album “Ligabue”, quasi a festeggiare una sorta di compleanno anticipato prima dell'importante anniversario l'anno prossimo. «Mi sento grato di essere qua - dice - e in condizioni di fare musica dopo 25 anni». E l'America per Ligabue vuol dire anche una celebrazione del rock “puro”, nonchè della patria di Elvis Presley, che ha ispirato il suo album del 1995 “Buon Compleanno Elvis”, un’icona del rock’n’roll.
Ma soprattutto Ligabue è arrivato a New York, come lui stesso ha detto, «per far contenti gli italiani qui», come se dal backstage avesse “sbirciato” alcuni degli striscioni tra il pubblico del tipo: «Con la scusa del rock’n’roll ci stiamo regalando un sogno». E il sogno è stato regalato sin dal primo momento con brani come “Il sale della terra”, “Sulla mia strada”, “Ho messo via”, “Una vita da mediano” e la sempreverde “Certe notti”.
Riproduzione riservata © Il Piccolo