Lillo & Greg: « Siamo una coppia aperta»

Sarà uno spettacolo all'insegna dell'umorismo di Lillo e Greg quello che arriva stasera al Teatro Bobbio di Trieste, "fuori abbonamento" per la stagione della Contrada. L'appuntamento è alle 20.30 con “Lillo &Greg Best of”, un frizzante varietà che ripropone tutti i cavalli di battaglia della famosa coppia comica.
Attori, autori, fumettisti, musicisti, registi e umoristi, Lillo e Greg si sono conosciuti presso la casa editrice Acme di Roma, per la quale entrambi lavoravano come autori di fumetti comici. Quando nel 1991 la casa editrice fallisce, i due decidono di proseguire la loro opera creativa in una dimensione tutta nuova, dando vita al gruppo musicale rock demenziale "Latte & i Suoi Derivati". Hanno fatto parte del gruppo fondatore delle Iene e nel cast di innumerevoli programmi televisivi, sono autori e conduttori di molti programmi radiofonici, ma anche attori di cinema e presentatori tv.
Lo spettacolo di stasera si presenta come una miscela esclusiva ed esilarante composta da tutto il meglio del repertorio teatrale e radiofonico del duo: musica, sketch, poesie, trailer… «Lo sketch che mi diverte di più è "Che l'hai visto?", una parodia di "Chi l'ha visto?" che facciamo in radio ("Sei Uno Zero", Radio2, ndr)" - racconta Lillo - dove cerco di fare l'identikit di una persona scomparsa basandomi sulla sommaria descrizione del padre, che biascica le parole: non capisco nulla di quello che dice e mi arrampico sugli specchi. È divertente perché questo pezzo ogni volta è improvvisato, laddove altri prevedono uno schema molto più rigido, e spesso anche a noi viene da ridere perché diventiamo spettatori di noi stessi».
«Quella che invece preferisco io – aggiunge Greg - è "La donna pesce rosso", perché ha un disturbo mnemonico per cui dopo cinque secondi si dimentica tutto quello che ha fatto prima: questo mi dà una serie di possibilità per poterla rimorchiare. La situazione dà adito a tanta ilarità, e dimostra come l'animo umano diventi ancora più meschino davanti a un'occasione che si fa ghiotta, esasperando un lato umano viscido ed esilarante».
Autore principale dei testi, è Greg a raccontare l'origine degli sketch dello spettacolo. «La fonte di ispirazione della mia vena creativa è la realtà, una realtà trasversale, non solo legata al quotidiano; è una satira sociale, che indaga il costume e l'animo dell'uomo che nel corso dei secoli sono rimasti invariati: si usano sempre le stesse tattiche per conquistare il potere così come per conquistare una donna. Come ispirazione dal punto di vista dell'umorismo, a me piace molto quello di situazione ebraico-americano, come Jerry Lewis, Woody Allen, Mel Brooks. C'è poi un'ispirazione molto nostrana che affonda le radici nel secolo scorso, dal "Teatro dei gobbi" di Franca Valeri, Vittorio Caprioli, Ernesto Bonucci, a Cochi e Renato, Tognazzi e Vianello, Walter Valdi, Walter Chiari, Lino Toffolo, Alberto Sordi, Gassmann...».
«Il teatro è il canale più gratificante per un attore – aggiunge Lillo - è uno scambio continuo con il pubblico, ha una magia ineguagliabile. Non è detto però che un pezzo che funziona in radio abbia la stessa efficacia anche in teatro: bisogna provarlo col pubblico e stare a vedere...».
Un sodalizio, quello tra Lillo e Greg, che dura da tanto tempo: qual è il segreto di questo successo? «Principalmente quello di essere una coppia aperta – risponde Lillo – nel senso che ci dedichiamo ognuno ad altri progetti e ciò ci che permette di tenere vivo il rapporto: consiglio a tutte le coppie di comici di essere un po' promiscui!». Concorda Greg: «Il sodalizio tiene perché ci lasciamo molto liberi di dedicarci alle nostre passioni, nel mio caso più musica e teatro, nel caso di Lillo più il cinema. Si tratta comunque di un'alchimia che si è formata quando ci siamo conosciuti perché avevamo la stessa affinità elettiva per quanto riguarda l'umorismo. Dapprima è nata un'amicizia all'interno di una casa editrice, poi abbiamo messo su una band musicale comica e da lì, con i nostri caratteri diversi, ci troviamo ad essere di volta in volta io carnefice e Lillo vittima, o viceversa!».
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