Lirica in lutto, addio al soprano Dessì

È morta a 59 anni dopo una breve malattia. Al Verdi di Trieste salutò la fine del 2008

BRESCIA. Addio a Daniela Dessì, grande soprano italiana spentasi a soli 59 anni in seguito a una malattia che l’ha portata via in pochi mesi. La notizia della morte, in un ospedale di Brescia, è stata confermata dal Teatro Regio di Torino che l’ha ricordata su Twitter. A fine luglio la cantante aveva annunciato su Facebook l’annullamento di tutti gli impegni estivi per problemi di salute. I funerali si terranno domani a Brescia.

Genovese, ma residente da molti anni sul lago di Garda, la Dessì è stata la più grande cantante lirica italiana dell’ultimo ventennio, collaborando con la Scala di Milano, il Metropolitan di New York e la Deutsche Oper di Berlino. In particolare nella sua collaborazione trentennale con la Scala, conclusasi nel 2009, aveva interpretato un vasto repertorio.

Dessì si era diplomata in canto e pianoforte al Conservatorio “Arrigo Boito” di Parma, specializzandosi più tardi in canto da camera all'Accademia Chigiana di Siena. Il suo debutto avvenne nella città natale con “La serva padrona” di Pergolesi. Nel suo ricco repertorio c'erano almeno 70 titoli, da Monteverdi a Prokofiev passando dal repertorio barocco e mozartiano fino a Verdi e Puccini. Richiesta nei teatri e nei festival più importanti del mondo, Dessì ha collaborato con i più autorevoli direttori d'orchestra, tra cui Claudio Abbado, Riccardo Chailly, Daniele Gatti, Gianluigi Gelmetti, Carlo Maria Giulini, Carlos Kleiber, James Levine, Lorin Maazel, Zubin Mehta, Riccardo Muti, Giuseppe Sinopoli e con registi del calibro di Roberto De Simone, Pier Luigi Pizzi, Luca Ronconi, Ettore Scola, Giorgio Strehler, e Franco Zeffirelli.

Il soprano è stata ricordata con particolare commozione dalla Scala. La sua Fiordiligi in “Così fan tutte”, i suoi ruoli verdiani con Muti e le sue interpretazioni di Puccini e Cilea - si legge in una nota - «restano tra le pagini indimenticabili della storia scaligera degli ultimi decenni».

Daniela Dessì aveva festeggiato al Verdi di Trieste la fine del 2008 insieme a Fabio Armiliato, compagno di vita dal 2000, cantando alcune tra le più belle arie da “Otello” “La forza del destino”, “Madama Butterfly”. Il programma prevedeva brani da “Traviata”, l’opera di apertura della stagione triestina, che aveva visto Dessì e Armiliato protagonisti. Lei aveva voluto onorare l’impegno nonostante soffrisse delle conseguenze di un incidente automobilistico e il pubblico l’aveva accolta con particolare affetto.

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