L’ombra di Barcellona sulla musica balcanica

TRIESTE Sonorità klezmer e gitane che si sposano con la musica balcanica. E' la ricetta sonora della Barcelona Gipsy balKan Orchestra, di scena stasera, domenica 10 gennaio, alle 20 al Miela in un concerto organizzato da Bonawentura. La BGKO rappresenta l’evoluzione della Barcelona Gipsy Klezmer Orchestra, collettivo di musicisti dalle origini più disparate (Spagna, Serbia, Grecia, Italia, Ucraina) che, nell’arco di soli tre anni, è diventato un punto di riferimento per la musica balcanica a Barcellona, città da cui, in poco tempo, è partita per raggiungere notevole fama internazionale.
La loro cifra è fondere canzoni tradizionali catalane con ritmi orientali, swing gipsy con sonorità est europee, canti cubani con musica balcanica e klezmer, senza però snaturarne lo spirito. «A Trieste - anticipa Julien Chanal - mescoleremo melodie klezmer e canzoni balkan. Il nostro repertorio riflette un mix della cultura appresa durante i nostri viaggi, sia come band che individualmente. Dal vivo eseguiamo alcune composizioni ispirate dai nostri maestri e alcuni brani popolari riarrangiati in stile BGKO per dare al pubblico la possibilità di vivere l'esperienza di un viaggio nel tempo di un concerto».
«L'Italia – aggiunge Sandra Sangiao - è stata uno dei primi paesi che ci hanno accolto. Qui ci siamo sempre sentiti a casa, amiamo il cibo, l'atmosfera, la ricca scena culturale e il movimento che abbiamo vissuto in ciascuna delle città dove abbiamo suonato».
L'esordio discografico dal titolo “Imbarca” è datato 2013 e nel corso del primo tour europeo il gruppo ha suonato a Lubiana a uno dei più importanti festival, l'Imago Slovenia trasmesso dalla Radio Tv slovena. Nel 2015 è uscito il secondo album in cui la band ha messo insieme alcuni artisti europei in una “Balkan Reunion”. Oggi i sette musicisti - Sandra Sangiao (voce), Mattia Schirosa (fisarmonica), Ivan Kovacevic (contrabbasso), Julien Chanal (chitarra) e Stelios Togias (percussioni) a cui si sono aggiunti Joaquín Gil (clarinetto) e Oleksandr Sora (violino) - allargano l'ispirazione a un genere musicale più ampio, intendendo la musica balcanica come un insieme di tradizioni musicali e cultura multietnica che va oltre ai confini geografici e si nutre di tutte le tradizioni che hanno storicamente abitato quelle terre.
«Il cambio - spiega l'italiano del gruppo, Schirosa - è avvenuto in seguito alla necessità di ampliare il repertorio e marcare una svolta dalle nostre origini in comune con uno dei fondatori, Robindro Nikolic, dal quale ci siamo separati in questi mesi». «E' facile capire come sia nato questo mix – aggiunge Togias - se si considerano i nostri background molto diversi. Ci è venuto abbastanza naturale, in alcuni brani più che in altri. Questo processo di commistione non è nuovo, c'è sempre stato, così tutto si mescola con tutto».
«Ci ispiriamo – riprende Schirosa - a viaggi e racconti di persone incontrate nel nostro cammino. Suoniamo per il piacere di condividere e scoprire. Parte del repertorio deriva da incontri con musicisti locali durante i nostri viaggi. Grazie a internet e ai tour, oggi la musica tradizionale vive una forza nuova: possiamo avvicinarci a musicisti di altre culture e conoscere la loro maniera di suonare.» «La musica – osserva Kovacevic - è un linguaggio che accomuna tutti i popoli: è questo che cerchiamo di trasmettere. C'è chi vuole la guerra, il sangue, la paura e chi la pace, la libertà, l'amore». Prevendita alla biglietteria del teatro dalle 17 alle 19 e su vivaticket.
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