L’Operetta ritorna a San Giusto con “Ballo al Savoy”

TRIESTE Un’opera culto nel panorama della “piccola lirica”, un teatro evocativo e un allestimento ricco quanto originale. Tutto questo all’interno di “Ballo al Savoy”, di scena mercoledì 26 luglio al Castello di San Giusto (alle 21 nel Cortile delle Milizie), libero adattamento dell’operetta musicata da Paul Abraham su libretto redatto da Alfred Grunwald e Fritz Lohner Beda. A riportare alla ribalta l’opera battezzata sul palco a Berlino nel 1932 ci pensa l’Associazione internazionale dell’Operetta Friuli Venezia Giulia, con la regia di Andrea Binetti e la direzione organizzativa di Rossana Poletti.
Molta storia, altrettanto colore, particolari aspettative. La nuova scommessa dell’Associazione si nutre anche di tali elementi e punta a rinverdire parte dell’amore dei triestini nei confronti dell’Operetta, giocando anche sul filo dei ricordi: «Nella memoria dei triestini restano probabilmente impressi i successi allestiti a suo tempo a San Giusto dai festival dell’Operetta e della Fantascienza – ha sottolineato Rossana Poletti, portavoce della sigla organizzativa dell’evento –. All’epoca il pubblico variava tra le 5 e 6.000 persone. Ora per motivi di sicurezza siamo attorno ai 1800 possibili, ma non importa. Vogliamo regalare uno spettacolo collaudato e completo, vario, con attori, musica dal vivo, danza e alcune innovazioni».
Le novità accennate da Rossana Poletti riguardano la presenza all’interno dello spettacolo di alcuni frammenti cabarettistici, veri siparietti ideati in chiave di collante tra una scena e l’altra, gag affidate ai Papu, la coppia comica partita dalle reti private della regione e approdata anche alle serate targate Zelig di stampo Mediaset.
Probante anche la scelta di un’opera come “Ballo al Savoy”. Qui concorrono diversi elementi, non solo celebrativi ma, come sostenuto dal regista Andrea Binetti, legati anche a «una forte attualità, all’importanza di un’opera senza tempo, sorprendente anche per le forti influenze artistiche che racchiude al suo interno».
In tale ottica, “Ballo al Savoy” rispecchia infatti gli echi jazz provenienti dall’America degli anni ’30 e ne propone i tratti coniugandoli agli stilemi frizzanti tipici dell’Operetta. Niente male il cast, disegnato, oltre ai Papu, dallo stesso Binetti, Marzia Postogna, Giovanna Michelini, Mathia Neglia e Mojca Milic. Coreografie nel segno della garanzia, affidate a Maria Bruna Raimondi, anima di Artinscena, coadiuvata per l’occasione da Marisa Benes del Club Diamante. Sul palco anche il Coro Polifonico di Montereale Valcellina e con Maurizio Baldin e Carlo Corazza al pianoforte, Antonio Kozina al violino, Giovanni Vello alla tromba e Lorenzo Fonda alla batteria, direzione dell’ensemble Jazz affidata a Maurizio Baldin.
Prevendita al Ticket Point di corso Italia 6/c e al Castello un’ora prima dello spettacolo. Ulteriori informazioni scrivendo a info@triesteoperetta.it o telefonando al 3404738010.
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