L’Orchestra Jazz Bach di Trieste 50 anni fa sold out a Budapest

Era il 10 novembre 1969 quando l’Orchestra Jazz Sebastian Bach di Trieste tenne il concerto inaugurale dell'Accademia Musicale di Stato al Teatro Erkel di Budapest davanti a 3mila spettatori, ottenendo un tutto esaurito e riscuotendo un grandissimo successo. Lo spettacolo venne ripreso e trasmesso in diretta televisiva e radiofonica per la filodiffusione ungherese. Oggi, per celebrare i 50 anni da quell’evento, alle 18 all’auditorium di Casa della Musica sarà proiettato il video originale di quel concerto a cui seguirà un ascolto parziale dell’album del 1970 che, come ricorda il direttore d’orchestra e fondatore, Giorgio Grava “ha coronato il breve curriculum di questa favolosa orchestra”.
Quella fortunata, anche se breve stagione di successi, si concluse il 29 e 30 maggio 1970 al Teatro Carignano con due concerti sold out, il primo dei quali inaugurava il Terzo Festival dei Continenti presentato da Nunzio Filogamo. E, sempre nel capoluogo piemontese, venne inciso l’lp “Incontro” per la Fonit Cetra–Rai, che venne poi presentato da Mina alla sede Rai di Milano il 10 settembre 1971. Come ricorda un articolo del Piccolo dell’epoca intitolato “Jazz viaggiante nel nome di Bach”, l’esibizione torinese segnava il debutto italiano dopo i successi ungheresi dell’orchestra che, scriveva ancora il nostro quotidiano, “si propone di rivalutare la musica barocca adattandola allo swing”. “Interpretare la musica da camera con i sassofoni non è facile" aveva affermato Grava, ricordando come l’orchestra fosse stata la prima in Europa a nobilitare con successo questa sezione di strumenti, creando una vera scuola di sax da camera.
Grava aveva sottolineato la preparazione dei musicisti, tutti provenienti dal conservatorio eccezion fatta per la sezione fiati in quanto, riferiva ancora, allora non esisteva una scuola per quello strumento. «Fondata nell’agosto del 1967, l’orchestra – ricorda oggi Grava - nacque dopo aver ascoltato il trio di Jacques Loussier e gli Swingle Singers. È stata un’idea vincente, soprattutto per il sound originale che ne era scaturito. Il nostro complesso era stato valutato come uno dei tre migliori al mondo in questo genere musicale e Trieste ne fu testimone. Siamo stati orgogliosi di rappresentare la nostra città in un evento memorabile e in un periodo molto difficile. Non è stato da poco essere invitati dall’Accademia Musicale di Stato per il concerto inaugurale della stagione: basti pensare che l’anno prima su quel palco fu invitata la London Symphony Orchestra». Alle serate torinesi - considerate “il trampolino di lancio” - sarebbe seguito un tour italiano a Bologna, Lecce, Roma e Milano con successive puntate nell’ex Jugoslavia e nuovamente in Ungheria. —
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