Lubiana riscopre Elda Piščanec la pittrice triestina del realismo
Elda Piščanec cercasi. Perché alla pittrice slovena, nata a Trieste (per l’esattezza a Roiano) nel 1897, sarà dedicata una mostra alla Narodna Galerija di Lubiana l’anno prossimo: e il museo sta cercando opere da esporre. Non si sa molto di Elda, o meglio, non si sa molto dei suoi anni triestini e del legame con la città: perché si trasferì, con la famiglia, ancora ragazzina, a Lubiana. Era il 1908 e il padre, Just, era un doganiere. «Il legame con l’Italia però rimase», dice Sara Müller, la curatrice. «E infatti - aggiunge - da Lubiana, dopo aver preso tra l’altro lezioni private da uno dei grandi maestri dell’epoca, Rihard Jakopič, andò a studiare all’Accademia di Belle Arti di Firenze, seguendo le lezioni di pittura di Felice Carena e di incisione con Celestino Celestini. Per poi proseguire a Parigi, dove si specializzò in pittura sacra all’Atelier d’Art Sacré. Da lì scelse la strada del realismo: ritratti, nature morte e paesaggi».
Non è la prima volta che la Galleria Nazionale di Lubiana dedica spazio e attenzione a una donna pittrice. Nel 2018 c’è stata una grande mostra dedicata a Ivana Kobilca (1861-1926), attiva quasi nello stesso periodo di Elda; e poco prima, una mostra su Helena Vurnik, anche lei con un legame con Trieste: i dipinti nella Cappella nel Palazzo Vescovile, un lavoro che portò avanti insieme al marito architetto, Ivan Vurnik.
Per scoprire Elda Piščanec partiamo però da un dipinto che è proprio nella collezione della Narodna Galerija: la “Ragazza in abito estivo”, del 1935. Con che leggerezza e precisione Elda dipinse i particolari più “alla moda”: l’abito con un pattern geometrico, il cappellino. Perché sì, erano gli anni in cui le donne portavano il cappello (e facevano le modiste, mestiere perduto). Anni in cui le donne si affacciavano con più disinvoltura sulla scena artistica, a lungo ostile alle artiste. Vengono in mente certi dipinti di Sonia Delaunay, anche i suoi “abiti simultanei” (abiti davvero, aprì l’atelier Simultanée a Parigi nel 1925). E gli esperimenti nel tessile delle donne della Bauhaus, negli anni Venti: Anni Albers, Gunta Stölzl…
Ma c’è un altro motivo nella scelta di dedicare una mostra a Elda Piščanec. “Nel 1938, i Paesi che facevano parte dell’alleanza della Piccola Intesa, e quindi Cecoslovacchia, Ungheria e Jugoslavia, organizzarono una mostra itinerante di artiste, che in quella primavera arrivò a Lubiana», aggiunge la curatrice. Tempi tempestosi, tempi di guerra: la Piccola Intesa si spezzò proprio nel 1938. Ben venga dunque l’omaggio a Elda Piščanec, morta nel 1967 nella casa di campagna dove si era ritirata, a Majpigl presso Vine, quasi dimenticata. E se c’è qualcuno a Trieste che ha ricordi e dipinti, la Narodna Galerija di Lubiana li aspetta.
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