“Luci della città. Stefano Cucchi”, lo spettacolo approda all’Hangar Teatri di Trieste
Oggi alle 20.30 sul palco Pino Carbone e Francesca De Nicolais

Oggi venerdì 24 ottobre alle 20.30 ad Hangar Teatri Pino Carbone e Francesca De Nicolais portano in scena “Luci della città. Stefano Cucchi”. Sono passati sedici anni dall’omicidio del giovane, all’epoca trentunenne, morto il 22 ottobre 2009, mentre era sottoposto a custodia cautelare e deceduto in seguito alle numerose fratture e emorragie interne causate dalle percosse da parte dei carabinieri Alessio Di Bernardo e Raffaele D'Alessandro (condannati in via definitiva nel 2022 dalla corte di Cassazione a dodici anni di reclusione per omicidio preterintenzionale). Qualche giorno fa è scomparso il padre di Stefano, Giovanni. La famiglia, in particolare la sorella di Stefano, la senatrice e attivista Ilaria Cucchi, ha svolto una forte attività di sensibilizzazione sul caso e una lunga battaglia per la giustizia.
Lo spettacolo “Le luci della città” ha iniziato a germogliare nel 2009. “E’ nato dall’urgenza di immaginare le ultime ore di vita di Stefano – spiega l’autore e regista – e il finale dello spettacolo, negli anni, è stato riscritto ogni volta, per aggiornarlo agli sviluppi e all’esito della vicenda giudiziaria. E lo riportiamo in scena nel momento in cui in Senato si discute per la modifica o per l’abrogazione nel codice penale italiano del reato di tortura, mettendo a rischio questa recente e importante conquista, ottenuta del 2017, nel campo dei diritti umani”. In “Luci della città” il personaggio di un’attrice, interpretata da Francesca De Nicolais, prova a mettere in piedi uno spettacolo, però come se non fosse finito e ancora soltanto immaginato. Il suo è il tentativo di restituire dignità poetica alla tragedia di Stefano Cucchi, ma si scontra con il fatto che questo suo intento non potrà realizzarsi, perché quella tragedia non ha nulla di poetico.
“Nel 2009 siamo rimasti immediatamente colpiti dalla vicenda – racconta ancora Pino Carbone - avvenuta proprio mentre stavamo conducendo dei laboratori negli istituti penitenziari. E mi sono sentito particolarmente vicino a Stefano anche perché, come lui, sono nato nel 1978. Un giovane uomo è stato ucciso quando era posto sotto la tutela dello Stato. E siamo partiti per la scrittura del testo e per la struttura scenica da un aspetto reale, cioè dal fatto che fosse un pugile amatoriale, un peso piuma. Un elemento importante nel processo, questo, perché, che fosse andato ad allenarsi un paio di giorni prima di essere arrestato dimostrava che era in buona salute quando venne arrestato”. Ai due artisti è venuta subito in mente una scena emblematica del film “Le Luci della città” di Charlie Chaplin. “Charlot, personaggio che da sempre rappresenta gli ultimi della società - sottolinea Francesca De Nicolais – nel film del 1931 è un improbabile boxeur che affronta un avversario troppo forte per lui. Così, evocandolo a modo nostro, lo abbiamo scelto come la figura che accompagna Stefano nella settimana che lo ha portato alla sua morte solitaria, in quei giorni su cui ci sono stati negli anni depistaggi e omissioni. Nel perimetro del palcoscenico il quadrato del ring diventa cella, si trasforma nella stanza d’ospedale in cui Stefano si è spento”. Prenotazione consigliata a biglietteria@hangarteatri.it o al +39 3883980768. Prevendita su liveticket.it/hangarteatri
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