Ma quella targa per Monna Lisa è stata posta su un’altra casa
FIRENZE. Nuovi interrogativi a Firenze sull'antica nobildonna fiorentina Lisa Gherardini del Giocondo (1479-1542), ritenuta la modella di Leonardo da Vinci: ci sarebbe un errore nell'apposizione della targa che ne ricorda la nascita in un edificio del centro di Firenze, in via Sguazza, una traversa di via Maggio, la strada degli antiquari.
La questione è emersa alla presentazione di “Monna Lisa Days”, tre giorni di eventi in Oltrarno dal 13 al 15 giugno dedicati al genio di Leonardo. «Nel 2013 alcuni volontari posero la targa nella strada giusta, la piccola via Sguazza, in cui Lisa nacque il 15 giugno 1479. Ma l'avrebbero apposta sull'edificio sbagliato, e non su Palazzo Michelozzi come potrebbe essere più esatto in base ai catasti», ha spiegato in una conferenza stampa il direttore del Museo Ideale di Vinci, Alessandro Vezzosi auspicando «una correzione. La via è giusta ma forse non l'edificio».
Il Comitato dei festeggiamenti di “Monna Lisa days”, nella stessa conferenza, ha accolto il rilievo e approfondirà la questione. Nel 2007, per la prima volta nella storia dell'arte, lo storico Giuseppe Pallanti risalì, dopo anni di complessi ed articolati studi d'archivio, incrociando documenti coevi, a determinare la data e il luogo di nascita di Lisa Gherardini, collocandoli in una modesta casa di via Sguazza dove Anton Maria Gherardini, esponente della piccola nobiltà rurale e padre di Lisa, viveva in quel periodo in affitto con la famiglia.
Da un po’ di tempo si è scatenata la caccia alla donna che può avere fatto da modella alla spettacolare “Gioconda” leonardesca. Senza tenere conto che il lavoro di un artista, sia esso scrittore o pittore, galleggia sempre tra la realtà e la fantasia. Quindi, fissarsi su uno o sull’altro personaggio, senza potere avere ormai la conferma assoluta da parte delòlo stesso leonardo, sembra un po’ anacronistico.
Eppure, a Firenze si spendono fior di energie per stabilire chi fosse la donna a cui Leonardo si è ispirato per la sua “Gioconda”.
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