“Mademoiselle”, lesbo-thriller dalla Corea

Scene lesbo, un po’ di violenza e una storia tra Rashomon e il Marchese de Sade, ma anche «un thriller, una storia di truffatori e un dramma punteggiato di colpi di scena sorprendenti e soprattutto...

Scene lesbo, un po’ di violenza e una storia tra Rashomon e il Marchese de Sade, ma anche «un thriller, una storia di truffatori e un dramma punteggiato di colpi di scena sorprendenti e soprattutto una storia d'amore»: parola del coreano Park Chan-wook, regista di 'Mademoiselle’, in concorso ieri a Cannes e lungamente applaudito nonostante la durata 'monstre’ di 145 minuti. Siamo in Corea nel 1930, durante la colonizzazione giapponese. Una giovane donna, Sooke (Kim Tae-Ri) è ingaggiata come serva di una ricca giapponese, Hideko (Kim Min-Hee), che vive in un splendido isolamento, essendo reclusa in un immenso maniero sotto lo sguardo tirannico dello zio Kouzuki (Jo Jin-woong) che ha una maestosa raccolta di preziosi libri pornografici. Ma la giovane e bella serva ha un segreto: sta per aiutare un furfante di mezza tacca (Ha Jung-Woo) pronto a spacciarsi per un conte giapponese per concupire la sua giovane e fascinosaa padrona. Fin qui la storia. Ma è solo l'inizio di una complicata trama derivata dal romanzo 'Fingersmith' della scrittrice inglese Sarah Waters, trasposta dal 1862 nella Corea degli anni Trenta. Tutto infatti cambia di minuto in minuto e le alleanze stabilite all'inizio vengono ribaltate. Tutti i personaggi della scacchiera diventano, di volta in volta, buoni e cattivi. Subiscono trasformazioni impressionanti.

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