Maghi, spiriti e fate così l’esotersimo incantò gli artisti di fine Ottocento

L’indice davanti alla bocca invita al silenzio: nel segno di Arpocrate, la divinità egizia che divenne simbolo del silenzio iniziatico, si apre la nuova mostra allestita a Palazzo Roverella di Rovigo intitolata “Arte e magia. Esoterismi nella pittura europea dal Simbolismo alle Avanguardie Storiche”.
Un percorso del tutto inedito invita alla scoperta del fascino esercitato dalle culture esoteriche su artisti e intellettuali di fine Ottocento e inizi Novecento, attraverso 260 opere comprendenti dipinti, sculture, disegni, pubblicazioni, oggetti d’arredo.
L’indagine abbraccia diverse correnti artistiche e diverse regioni geografiche, spaziando dalla Francia al Belgio, all’Italia, alla Germania, alla Svizzera cercando di riunire tutte quelle testimonianze che riflettono il desiderio di fuga dalla realtà, alla ricerca di una più profonda verità nel mondo dello spirituale, dell’ignoto, del mistero.
Introdotti dal volto parzialmente velato della scultura “Il Silenzio” di Jean Dampt e Alexandre Bigot, si viene quindi attratti da una serie di disegni e dipinti volti a condurre chi guarda in nuove dimensioni dell’essere. Gli artisti simbolisti francesi per primi esplorano i territori sconosciuti dell’inconscio e del sogno: Odilon Redon, il pittore del sogno per eccellenza, lettore appassionato dei testi di Poe e Baudelaire, inventa immagini dal carattere fortemente evocativo dove figure femminili dormienti appaiono fluttuanti, immerse in atmosfere cosparse di fiori, impreziosite da pennellate ricche di inedite sfumature.
Il fiorentino Giorgio Kienerk dedica ancora al Silenzio il pannello centrale del trittico “L’enigma umano”, dove una figura femminile che si porta questa volta entrambe le mani alla bocca, appare carica di sensualità, avvolta da una dimensione notturna; l’immagine di un teschio, ai suoi piedi pare richiamare il tema della vanità, tra eros e thanatos.
“Enigma” è quindi il titolo della scultura in bronzo di Attilio Selva, artista triestino capace di unire la forza plastica della tradizione italiana alla suggestione delle culture orientali.
E proprio l’Oriente seduce pittori, scultori e pure architetti legati al pensiero esoterico: in mostra alcuni progetti di templi dedicati alla teosofia, di biblioteche e monumenti all’umanità, indicano l’intenzione di evocare un ordine dell’universo che è insieme ordine del corpo.
Sempre negli stessi anni, a Parigi, si sviluppa il Rinascimento Occultista riunendo scrittori, giornalisti, maghi ed artisti. Tra questi Joséphin Péladan fonda il Salon de la Rose+Croix dove espongono tra gli altri Fernand Khnopff, Jan Toorop e Gaetano Previati.
In Svizzera, vicino ad Ascona, il monte Monescia ribatezzato Monte Verità diventa il luogo di attrazione di artisti, intellettuali, rifugiati politici, anarchici, comunisti, teosofi, massoni, rosacrociani riunitisi nella “Cooperativa individualistica vegetabiliana”. Si tratta di un movimento eterogeneo che vuole testimoniare il rifiuto del mondo proponendo stili di vita alternativi. La loro dieta esclude cibi animali e si basa interamente su piante, verdura e frutta; indossano indumenti “della riforma”, portano i capelli lunghi, lavorano giardini e campi, si rilassano con l’euritmia e bagni di sole integrali esponendo i loro corpi a luce, aria, sole e acqua: un po’degli hippies ante litteram. La loro esperienza è ricordata in mostra attraverso le opere di Fidus, Alexej von Jawlensky, Marianne Werefkin, Arthur Segal e qualche immagine fotografica.
Dopo una sezione dedicata alla notte tra streghe, maghi, diavoli, gufi e pipistrelli in cui spicca la pittura di Gabriele Gabrielli e la grafica di Alfred Kubin, si giunge allo spiritismo futurista con un tavolino per sedute spiritiche progettato da Thayaht e le fotografie di Anton Giulio Bragaglia.
Il viaggio dal reale verso lo spirituale, alla ricerca dell’archetipo e di immagini ancestrali, prosegue quindi con alcuni protagonisti dell’astrattismo quali Balla, Evola, Kandinsky, Klee, Mondrian.
Chiude la sezione “Il segno magico. Esoterismo e occultismo nella grafica e nell’illustrazione” con libri illustrati ed incisioni di Eugène Grasset, Alberto Martini, James Ensor. –
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