Mandracchia è la pazza di Chaillot nella mezza stagione del Rossetti

La notizia è piuttosto una non-notizia. Il Rossetti riapre. O meglio, riaprirà. Il prossimo 6 ottobre, quando prenderà il via la nuova stagione del Teatro Stabile Fvg. Anzi, la mezza stagione.
Spiragli su cosa succederà in autunno nel principale teatro della città sono stati aperti ieri dal presidente Francesco Granbassi, dal direttore artistico Franco Però e da quello organizzativo Stefano Curti. Insieme hanno annunciato una data, un titolo, e la prospettiva di una mezza stagione teatrale che occuperà i mesi di ottobre, novembre dicembre. Poi si vedrà: "avanziamo con cautela".
Con il Covid non si scherza. E non si scherza con le rigide limitazioni a cui sono oggi sottoposti i luoghi di spettacolo (a differenza, tanto per dirne una, di locali pubblici o stabilimenti balneari). Capienza ridotta per la sala principale del Rossetti, che ospiterà al massimo 700 spettatori rispetto ai 1531 posti in pianta. E necessità di adeguare a tale capienza gli spettacoli in cartellone. Per i quali, dicono i direttori, gli accordi sono in via di definizione. L'evolversi della situazione sanitaria permetterà di capire se e quando il teatro potrà riconquistare la piena capienza e offrirla ai propri spettatori. «Il miglior pubblico d'Italia» dice il presidente Granbassi.
La notizia perciò sta solo nell'annuncio del titolo che aprirà, martedì 6 ottobre, il cartellone dello Stabile regionale. "La pazza di Chaillot" di Jean Giraudoux, spettacolo che avrà per protagonista Manuela Mandracchia, assieme a Giovanni Crippa. La regia sarà di Franco Però.
"La pazza di Chaillot" venne concepita dallo scrittore francese negli anni dell'occupazione tedesca e rappresentata nel 1945, davanti al generale De Gaulle, in una Parigi liberata. Una Parigi in cui una nobildonna un po' strampalata riesce a sgominare una banda di malfattori che vorrebbero trarre grandiosi profitti dai giacimenti di petrolio scoperti nel sottosuolo della capitale.
Una favola, evidentemente, che Franco Però intende rileggere in senso contemporaneo, sottraendola al gusto "un po' ingenuo con cui affronta, già all'epoca, il problema della distruzione dell'ambiente". Si tratterà di una produzione impegnativa, con 13 interpreti, una sfida quasi alle attuali tentazioni degli spettacoli-monologo e super-distanzati, cui ci sta abituando il post-covid. Sempre che in autunno l'epidemia non giochi qualche brutto scherzo: «Ma il nostro dovere - dice Però - è essere ottimisti».
In questa prospettiva verranno recuperati anche alcuni dei titoli cancellati per la sospensione di febbraio dell'attività teatrale. "Arsenico e vecchi merletti" con Anna Maria Guarnieri e Giulia Lazzarini, "Scintille" con Laura Curino, e il tanto richiesto "Slava's Snow Show". La disposizione distanziata dei posti in platea e gallerie comporterà qualche modifica nell'assetto degli abbonamenti. Ma gli spettatori interessati potranno trovare on line, al telefono e alle biglietterie tutte le indicazioni di cui necessitano. —
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