Mariangela D’Abbraccio è Filumena «Come fare un viaggio dentro Eduardo»

l’intervistaDa due stagioni Mariangela D’Abbraccio è protagonista con Geppy Gleijeses di “Filumena Marturano” di Eduardo De Filippo, per la regia di Liliana Cavani. Arriverà oggi, alle 20.30, al...

l’intervista



Da due stagioni Mariangela D’Abbraccio è protagonista con Geppy Gleijeses di “Filumena Marturano” di Eduardo De Filippo, per la regia di Liliana Cavani. Arriverà oggi, alle 20.30, al Politeama Rossetti. In replica fino a domenica, lo spettacolo sarà il 14 novembre all’Auditorium Comunale di San Vito al Tagliamento e il 28 novembre al Comunale Giuseppe Verdi di Gorizia. In dicembre andrà al Teatro Coliseo di Buenos Aires. Nel cast figurano Mimmo Mignemi, Nunzia Schiano, Ylenia Oliviero, Elisabetta Mirra, Agostino Pannone, Gregorio Maria De Paola, Adriano Falivene, Fabio Pappacena. Le musiche sono dell’artista friulano Teho Teardo.

Allievo prediletto di Eduardo, Geppy Gleijeses ha ricevuto per l’interpretazione di Domenico Soriano il Premio Flaiano 2017. All’attore si deve anche la produzione di questo allestimento tramite Gitiesse Artisti Riuniti in collaborazione con Il Festival dei due mondi di Spoleto.

Mariangela D’Abbraccio affrontò “Filumena Marturano” agli inizi della sua carriera, incarnando Diana nella messinscena di Egisto Marcucci con la compagnia di Valeria Moriconi. A lei Luca De Filippo concesse i diritti dell’opera. «È stato un gesto di grande generosità, - afferma l’attrice - di grande fiducia, gli sarò sempre riconoscente. Interpretare Filumena Marturano è come fare un viaggio dentro Eduardo. È un testo di grande impegno civile. Eduardo vuole dare dignità alla donna, al popolo, a qualcuno che nasce svantaggiato, perché parte dalla miseria, dalla prostituzione, in questo caso giovanile, dalla fame nera, quindi senza gli strumenti per difendersi nella società, ma che a un certo punto della sua vita si guadagna uno spazio con la sua grande qualità di persona».

Il passaggio più significativo?

«Il momento in cui, per bloccare Domenico Soriano che vorrebbe cancellare la vita con lei, Filumena comincia a raccontare la sua vita ai figli e dice: “Sono stata una prostituta”, è il più emozionante, anche il più duro, il più violento. Il suo è un urlo di richiesta di giustizia, in quell’istante è una belva ferita mortalmente. E Eduardo chiede per lei la dignità. Questo per me è alla base di tutto».

“Napoli milionaria!”, che lei fece con Luca De Filippo, era una messinscena di Francesco Rosi. Ora con Liliana Cavani un’altra regia che viene dal grande cinema italiano.

«Liliana Cavani ha sempre rifiutato le regie della prosa, ma Geppy volle andare da lei e quando arrivò a casa sua, la prima fotografia che vide nel salone fu un’immagine di Eduardo abbracciato con Liliana. Forse era un segno. Effettivamente Liliana e Eduardo avevano un bel rapporto, c’era una grande ammirazione tra loro due e “Filumena Marturano” era un testo che Liliana amava molto. Quindi accettò, era stata quasi una sfida».

“Napule è n’ata storia” è un filo che annoda Pino Daniele a Eduardo?

«È uno spettacolo a cui tengo molto, e spero che avrà una vita lunga. Lo faccio con il mio gruppo storico, Musica da Ripostiglio, e la regia è di Consuelo Barilari. Nel 2019 saremo al Teatro Menotti di Milano. Pino si è ispirato a Eduardo, ci sono canzoni sue che hanno lo stesso titolo delle poesie di Eduardo». —

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