Maschera e lira, indizi rivelatori il vaso restaurato era di un attore

Il Museo d’antichità Winckelmann di piazza della Cattedrale a Trieste s’arricchisce di un’opera finemente restaurata, tutta da scoprire. È stato presentato ieri infatti, e collocato nella sala dedicata alla ceramica proveniente dall’antica Puglia, un cratere a volute con attore del periodo apulo medio (375-350 a.C.). Si tratta di un grande vaso da banchetto da cui attingere vino che è stato restaurato grazie al contributo dell’Inner Wheel Club, associazione femminile strettamente legata al Rotary che si è fatta carico dell’intervento, affidato alle mani esperte di due restauratrici, Emanuela Quercini e Simonetta Gherbezza.
Alto 67 centimetri, il cratere presenta due alte anse figurate a collo di cigno, terminanti in due volute decorate a rilievo dal volto della Gorgone. Sul lato principale del ventre del cratere le immagini esaltano la figura del proprietario, eroicizzato all’interno dell’edicola a tempietto. L’aspetto insolito di questo cratere sta proprio nella figura del suo proprietario, che come s’intuisce dalla maschera che tiene in mano e dalla lira sospesa alle sue spalle, era un attore: sui vasi greci non sono molti i soggetti legati al mondo teatrale che, oltre alla figura dei singoli attori, possono mostrare scene dai testi più famosi e rappresentati, preziosa testimonianza dei favori del pubblico. Il cratere, in ceramica a figure rosse, con una decorazione ricca ed esuberante, definita “barocca”, era parte del corredo funerario del defunto: nella scena raffigurata sul lato principale del vaso infatti l’edicola rappresenta la dimora regale in cui il morto vive la sua nuova vita nei Campi Elisi, il luogo in cui viene celebrata la sua rinascita in un mondo ultraterreno.
«Questa preziosa collaborazione con l’Inner Wheel Club ci conferma l’attenzione crescente da parte delle associazioni e dei privati alla valorizzazione del nostro patrimonio culturale», ha sottolineato l’assessore comunale alla cultura Giorgio Rossi, che ha annunciato anche uno stanziamento di 350 mila euro da parte dell’Uti giuliana per la messa in sicurezza del Museo. «Negli ultimi due anni siamo passati da 31 mila a 41 mila visitatori», ha evidenziato la conservatrice del Museo Marzia Vidulli, ricordando le numerose iniziative messe in campo per far conoscere al pubblico questo luogo e altri due recenti e preziosi restauri di reperti antichi custoditi nel Museo: due sarcofagi egizi in legno stuccato e dipinto risalenti al 1000 a.C. Il primo, già restaurato, è attualmente in Cina per una serie di mostre di soggetto egizio e ritornerà al Museo il prossimo agosto, mentre il secondo è in fase di restauro grazie al progetto “Opera Tua” di Coop Alleanza 3.0 e sarà restituito alla fruizione del pubblico del Museo a primavera. —
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