Massimo Gon suona a Monfalcone, tra Chopin e Rachmaninov

MONFALCONE. Da bambino prodigio ad acrobata della tastiera. Il pianista Massimo Gon sarà questa sera in concerto alle 20.30 al Comunale di Monfalcone. Un'ora e mezza di musica in compagnia di Chopin,...

MONFALCONE. Da bambino prodigio ad acrobata della tastiera. Il pianista Massimo Gon sarà questa sera in concerto alle 20.30 al Comunale di Monfalcone. Un'ora e mezza di musica in compagnia di Chopin, Rachmaninov, Musorgskij e Stravinskij e dell'ultimo album uscito in aprile "Massimo Gon plays Chopin", inciso a Venezia con uno Steinway, fra i migliori pianoforti che abbia suonato.

Il disco vuole essere un omaggio a Fryderyk Chopin, compositore e pianista polacco naturalizzato francese, uno dei grandi maestri della musica romantica, poeta del pianoforte dotato di una tecnica professionale che non ha eguali nella sua generazione. La raccolta è dedicata al grande pubblico e al papà di Gon, scomparso, con il quale c'era uno straordinario rapporto padre-figlio e primo suo sostenitore. Il concerto è promosso nell'ambito dei festeggiamenti dei 120 anni della Banca di Credito Cooperativo di Staranzano e Villesse.

Intanto, Gon si prepara per un nuovo album con musiche del francese Maurice Ravel e per un concerto a Sofia in Bulgaria. Alla vigilia del concerto di Monfalcone spiega: «Incidere musiche di Chopin, l'autore per eccellenza più eseguito a pianoforte, è un vero traguardo. E misurarsi con lui è un punto importante per un musicista». Nel disco si trovano quattro ballate, quattro improvvisi, un notturno e la celebre polacca "Eroica".

Come anticipazione del concerto, oltre ai brani dell'album che definisce "meravigliosi", nella seconda parte dello spettacolo suonerà musiche di Sergej Rachmaninov, del russo Modest Musorgskij e di Igor Stravinskij. «Il programma della serata sarà per tutti - dice Gon - perché ho preparato una scaletta non difficile dal punto di vista intellettivo, ma popolare, con musiche in cui si riesce a entrare con più semplicità nei gusti della gente».

E conclude: «Continuo ad amare la musica come quando avevo vent’anni».

Ciro Vitiello

Riproduzione riservata © Il Piccolo