Massimo Ranieri interpreta Pasolini in “La macchinazione”

ROMA. Sono iniziate ieri a Roma, le riprese di “La macchinazione” di Grieco che racconterà gli ultimi tre mesi di vita di Pasolini - interpretato da Massimo Ranieri - e del suo rapporto con il...

ROMA. Sono iniziate ieri a Roma, le riprese di “La macchinazione” di Grieco che racconterà gli ultimi tre mesi di vita di Pasolini - interpretato da Massimo Ranieri - e del suo rapporto con il giovane ragazzo di vita Pino Pelosi. Non solo quindi Abel Ferrara con Willem Dafoe nei panni dell'indimenticabile poeta, scrittore, regista, sceneggiatore, drammaturgo e giornalista italiano. Il 2015 sarà infatti l'anno dedicato al genio pasoliniano con questo nuovo inedito progetto. Un omicidio che a oggi è ancora uno dei misteri italiani più discussi. Per gli appassionati fino al 20 luglio a Palaexpò, è possibile ammirare la mostra ultima fatica di Gianni Borgna, dedicata allo scrittore e regista (Spezzoni di film-culto come “Uccellacci e uccellini” o “Teorema”, pagine di diario, scatti insieme alla Magnani, alla Callas, a Orson Wells o Jean Luc Godard), mentre è da poco tornato in libreria per Einaudi una nuova edizione aggiornata, con materiali inediti, il volume più famoso di Nico Naldini, cugino del poeta e regista di Casarsa: “Pasolini, una vita”.

Nel film di Grieco si ricorda Pasolini, coscienza critica e anticonformista del nostro paese, alla vigilia di cambiamenti epocali per l'Italia. L’intellettuale di Casarsa sta scrivendo Petrolio, opera che denuncia le trame di un potere politico ormai corrotto fino al midollo. In quegli stessi giorni, Pasolini frequenta Pelosi, ragazzo di borgata. Una borgata dove comincia a muovere i primi passi un'organizzazione criminale che si avvia a diventare padrona della città: la Banda della Magliana. Tutti elementi intrecciati nel film, che abbraccia molte tesi.

Massimo Ranieri darà vita a Pasolini: «È un attore straordinario ed è l'interprete ideale di questo film. Pochi mesi prima di morire, Pier Paolo si trovò seduto accanto a Ranieri prima di una partita di calcio. Lo guardò intensamente e gli disse: «Sai che è proprio vero che tu ed io ci somigliamo molto?» ricorda Grieco, che definisce «La macchinazione» un film politico ma anche un noir intrigante fruibile da chi non sa nulla degli eventi dell'epoca. Scritto da Guido Bulla e David Grieco, è interpretato oltre che da Ranieri, da Libero De Rienzo, Roberto Citran, Milena Vukotic, Matteo Taranto, Francois Xavier Demaison e dal giovane Alessandro Sardelli per la prima volta sullo schermo.

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