Matteo Garrone vincerà a Cannes? «Mi interessa di più piacere al pubblico»

ROMA. C'è Goya e “Il Trono di spade”, la favola e il realismo, la natura e le leggi del desiderio, la magia calata nella realtà e molto altro ne “Il racconto dei racconti”, il colossal internazionale...

ROMA. C'è Goya e “Il Trono di spade”, la favola e il realismo, la natura e le leggi del desiderio, la magia calata nella realtà e molto altro ne “Il racconto dei racconti”, il colossal internazionale di Matteo Garrone in concorso al Festival di Cannes il 14 maggio e in contemporanea in sala.

Garrone stesso definisce il film «un fantasy incosciente. La scelta di un film da “Lo cunto de li cunti” di Basile è stata masochistica, fatta in un momento in cui volevo mettermi nei guai, ma penso che sia stata anche una crescita oltre che uno sviluppo del mio percorso artistico. Nei miei film precedenti dalla realtà arrivavo ad una dimensione fantastica. Qui ho provato a fare il contrario». Basile per Garrone è un «genio assoluto e spero con questo film di darne riconoscimento». La produzione è internazionale, guidata dallo stesso Garrone con la Archimede, e il film è tutto girato in inglese, con attori internazionali come Salma Hayek, Vincent Cassell, Toby Jones nei ruoli principali.

Dopo aver vinto due Grand Prix con “Gomorra”e “Reality”, il regista romano confessa che il suo desiderio maggiore non è vincere la Palma d’Oro. «Il vero premio per me è quello di piacere al pubblico. Io faccio i film per la gente e, al di là dei riconoscimenti festivalieri, spero che “Il racconto dei racconti” piaccia nelle sale».

A Cannes l’Italia schiera Garrone insieme a Paolo Sorrentino (“La giovinezza”) e Nanni Moretti (“Mia madre”), un tris di autori di qualità che ci riporta indietro di molti anni. «Essere in tre è motivo di grande orgoglio per me e per il cinema italiano - spiega Garrone -. Siamo stati invitati perché facciamo film molto diversi tra loro».

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