Metal detector, laser e memorie a Trieste in un Mare di Archeologia

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Un misterioso fotografo triestino d'inizio '900 irredentista, fuggito dalla sua città per mettersi al sicuro e andare a raccontare l'Italia attraverso affascinanti visioni stereoscopiche che davano l'illusione della tridimensionalità. Si fa chiamare Cufter, è attivissimo sui social e posta ogni giorno immagini che fanno viaggiare nel tempo e nello spazio: ma chi è questo personaggio che ritorna alla ribalta dopo ben 90 anni? Sicuramente uno dei punti forti di “Un Mare di Archeologia”, il festival Archeo-storico all’interno di Trieste Next che animerà il weekend da venerdì 24 a domenica 26 settembre. Un gazebo in piazza Unità farà da quartier generale a questa originale tre giorni organizzata dalla sezione giuliana della Società Friulana di Archeologia, Associazione Musica Libera e Centro Regionale Studi di Storia Militare Antica e Moderna, e che irradierà i tanti appuntamenti in più location, tra cui l’Auditorium del Museo Revoltella e il Teatro Romano. Parola d'ordine sarà “fare divulgazione” del sapere storico e archeologico nel modo più ampio possibile, con un occhio ai più giovani. La partecipazione agli eventi sarà gratuita ma sarà necessario registrarsi al sito www.triestenext.it.
Se lo svelamento di Cufter, venerdì alle 21 al Revoltella, sarà un'accattivante occasione per scoprire l'innovativo progetto social che sta dietro, altri ospiti sono già noti al pubblico: a iniziare da Paolo “Gibba Metal Detector” Campanardi, volto tv di Discovery+ e DMAX, venerdì alle 15 in piazza Unità a incontrare il pubblico dei più piccoli. Protagonisti delle conferenze serali saranno invece lo storico Louis Godart, sabato alle 21 al Revoltella, a raccontare l’Iliade alla luce delle nuove scoperte dell’archeologia e della filologia e il giornalista e storico Paolo Mieli, domenica al Molo IV a discutere di divulgazione storica e manipolazione della memoria col direttore del Piccolo Omar Monestier.
Se lo scopo è far conoscere la storia archeologica di Trieste puntando a coinvolgere in particolar modo i ragazzi attraverso l’utilizzo di nuove tecnologie, «sono stati coinvolti anche gli studenti dell'Istituto Tecnico Deledda – Fabiani», spiega uno degli organizzatori Massimo Sgambati. «Alcuni aiuteranno a illustrare al pubblico il progetto Cufter anche in versione bilingue - annota - altri utilizzando macchine fotografiche a 360° e laserscanner stanno rendendo fruibile, ci spiegheranno come, lo Speleovivarium di via Reni; altri ancora stanno realizzando una scansione tridimensionale laser dell'Arco di Riccardo, una delle testimonianze della "romanitas" che ci circonda: ciò per dare un quid in più e approfondire la conoscenza di qualcosa che vediamo ogni giorno». Non mancherà «un laboratorio chimico incentrato sul colore: si tratteranno le tecniche di colorazione dell'alto Medioevo - spiega Elisabetta Benci - e ci agganceremo per far capire come funzionano le colorazioni a livello chimico. Non solo di cos'è fatta una molecola ma anche quella che è la storia dei coloranti a partire da piante e animali, dalla porpora delle toghe romane fino ai mille colori industriali di oggi». Si parlerà anche di medicina, cosmesi e cucina in epoca romana: ruolo centrale avrà il Teatro Romano che ospiterà anche la presentazione di una copia dell’epigrafe romana recentemente tornata alla luce. Su www.marearcheologia.it il programma completo con gli orari degli eventi. —
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