Militant A racconta la vita col rap «È la strada che porta alla felicità»

Il rap made in Italy oggi è sulla bocca di tutti: se la sua scoperta come genere di massa è recente, le sue origini non lo sono affatto. Erano gli anni Ottanta quando a Roma l’hip hop trovava espressione ne L’Onda Rossa Posse, da cui nei Novanta nascono gli Assalti Frontali (ancora in pista). In entrambe le formazioni c’è Militant A, nome d’arte di Luca Mascini, che al rap di impegno sociale e militanza politica ha dedicato tutti questi anni. Oltre ai dischi, il rapper romano ha scritto alcuni libri (tra cui “Storie di assalti frontali – Conflitti che producono banditi”): esce ora il suo nuovo “Conquista il tuo quartiere e conquisterai il mondo – La mia vita con il rap” (pagg. 260, Goodfellas, 14 euro).
Il pioniere dell’hip hop racconta le sue ultime vicende legate all’arrivo di un disturbo dell’udito “incubo dei musicisti”: l’acufene. Impara a conviverci e si butta a capofitto in un nuovo progetto: il laboratorio rap. La sfida è quella di creare un gruppo, gestire l’energia collettiva e tirare fuori da ciascuno la poesia che non ti aspetti: nelle scuole e nei quartieri di Roma e d’Italia, in Libano al confine con la Siria, nei campeggi di vacanza in riva al mare, nel lago della Snia ribattezzato “il Lago che combatte”, in un piccolo paese diventato grande per la sua lotta all’amianto, Casale Monferrato: «Abbiamo acceso la musica in spiaggia, a scuola, tra edifici crivellati di proiettili e sono caduti i confini, le paure, ho visto che la musica può tutto, non è retorica, è realtà, è un messaggio di libertà che mi dà la carica».
Se il rap e la trap che i giovani oggi ascoltano esaltano soldi, lusso, droga, sesso, Militant A cerca di mostrare un utilizzo diverso di un mezzo così potente: «La musica ha un grande potere emulativo. Ma io posso arrivare a loro. La forma è la stessa, il contenuto è diverso. Questo li intriga». Un libro rivolto non solo ai fan che continuano a seguire gli Assalti Frontali dunque, ma anche alle nuove generazioni o ai docenti impegnati nell’insegnamento delle tecniche poetiche e musicali agli studenti delle scuole elementari, medie e nei licei. «I pionieri dicevano: “Conquista il tuo quartiere e conquisterai il mondo” – conclude Militant A –. Per me è ancora così, il rap è stare vicino alla comunità, è creare una comunità aperta attraverso l’arte, non è un atteggiamento, è la strada che porta alla felicità».
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