Morto a 75 anni l’impresario musicale David Zard Portò in Italia Madonna e Michael Jackson

ROMA. Negli anni d’oro in cui portava in Italia i mega tour di Madonna, i Rolling Stones e Michael Jackson, gli stadi italiani avevano imparato a misurarsi con il carisma di David Zard. Quando la pressione del pubblico sul prato rischiava di diventare pericolosa per le prime file a ridosso delle transenne, lui usciva sul palco e intimava: «Tre passi indietro, fate tre passi indietro... altrimenti la musica non comincia». Pochi minuti e la situazione tornava normale. Zard era malato da tempo, solo la sua tempra eccezionale gli ha permesso di tirare avanti tanto a lungo. È morto ieri al Policlinco Gemelli di Roma.
Era nato a Tripoli nel 1943, la stessa generazione dei giganti del rock inglese, ed era un uomo cosmopolita e poliglotta con relazioni in tutto il mondo. Insieme a Franco Mamone ha introdotto in Italia la figura moderna del promoter, contribuendo alla diffusione del rock nel nostro Paese. Dagli anni '70 in poi ha organizzato i concerti di David Bowie, Bob Dylan, Frank Zappa, Genesis, Bob Dylan, Lou Reed, Elton John, Tina Turner, attraversando anche la stagione dell’autoriduzione e della contestazione violenta, quando purtroppo i concerti degeneravano in scontri con polizia e i lacrimogeni erano spesso un corollario degli eventi. Dopo l’esperienza del trittico kolossal Madonna, Stones, Michael Jackson, aveva lavorato con il Cirque du soleil e soprattutto si era dedicato al rinascita del musical, anzi del «melodramma moderno», come lo chiamava lui. Con il successo clamoroso di «Notre dame de Paris» di Riccardo Cocciante, aveva riaperto la strada al teatro musicale in Italia, producendo spettacoli come «Dracula», «Tosca - Amore Disperato» di Lucio Dalla.
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