Morto il regista Pasquale Squitieri

Aveva 79 anni, firmò “Camorra”, “I guappi” e “Claretta”

ROMA. Addio a Pasquale Squitieri. Il regista nato a Napoli il 27 novembre 1938, è morto ieri mattina all'ospedale Villa San Pietro di Roma. Lo rendono noto il fratello Nicola, la seconda moglie Ottavia Fusco, la figlia Claudia. Il regista era stato coinvolto in un terribile incidente stradale, dal quale non si era mai ripreso. La camera ardente sarà allestita oggi dalle 11 alle 18.

Il regista ha avuto anche una parentesi politica: eletto senatore nel 1994 con Alleanza Nazionale, in seguito si era ricandidato con il Pdl.

Nato a Napoli il 27 novembre 1938, Squitieri dopo la laurea in Giurisprudenza si era trasferito a Roma per essere uno dei protagonisti della pièce teatrale di Giuseppe Patroni Griffi “In memoria di una signora amica”. Si era avvicinato al mondo del cinema in veste di aiuto regista di Francesco Rosi, ma grazie ad un finanziamento di Vittorio De Sica aveva poi diretto il suo primo film “Io e Dio del 1970”.

Con lo pseudonimo di William Redford aveva, poi, firmato “Django sfida Sartana”, ma ad attirare la sua attenzione era stata calamitata dalla malavita organizzata di una Napoli degli anni ’70, che avrebbe raccontato in “Camorra”.

Successivamente torna indietro nel tempo per risalire alle origini della camorra, girando “I guappi” (1974) con Franco Nero Nero e Fabio Testi. Accanto a loro, dirige per la prima volta Claudia Cardinale, sua compagna di vita per tantissimi anni. Nella seconda metà degli anni '70 realizza due film sulla mafia siciliana, “Il prefetto di ferro” (1977) e “Corleone” (1978), e poi “Claretta”, “ Li chiamarono... briganti!” “Io, Claudia”, “Hotel Meina”, “L'avvocato De Gregorio”.

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