Nuova stagione nei musei nazionali Fvg: ad Aquileia i bronzi di San Casciano

Al via la ricca stagione della rete del Mic in regione: apre la sede di Grado, si espande Cividale e arriva a Miramare la collezione egizia di Massimiliano

Giovanni Tomasin
Uno dei bronzi di San Casciano in arrivo ad Aquileia
Uno dei bronzi di San Casciano in arrivo ad Aquileia

L’anno 2025 che si chiude e quello entrante 2026 segnano l’inizio di una grande stagione per il sistema dei Musei nazionali della regione. A dicembre arriveranno in mostra ad Aquileia i bronzi di San Casciano, una delle scoperte archeologiche italiane più incredibili degli ultimi anni e testimonianza del periodo antico in cui nella Tuscia gli etruschi cedevano il passo a Roma.

Al parco e castello di Miramare, direttamente dal Kunsthistorisches Museum Wien, in marzo faranno ritorno le collezioni egizie dell’arciduca Massimiliano d’Asburgo, per una grande mostra allestita nelle scuderie. A Grado aprirà finalmente le porte il nuovo museo dell’archeologia subacquea. A Cividale inizieranno i lavori per una nuova sezione del museo archeologico, che darà ai visitatori la possibilità di scoprire una fase della storia cittadina successiva ai longobardi: l’età del patriarcato.

Sono alcune delle iniziative presentate a palazzo Economo, sede della Soprintendenza regionale a Trieste, dal gruppo di lavoro dei musei nazionali del Fvg. A fare gli onori di casa la Marianna Bressan, direttrice delegata dal vertice dei musei nazionali Massimo Osanna, che ha preso le redini lasciate da Andreina Contessa in attesa della nomina del suo successore.

«Il museo non è più un luogo polveroso e fermo – spiega Bressan –. Adesso i nostri musei sono dinamici, muovono, cambiano grazie a progetti che li modificano e attività che vi vengono svolte». Operando in rete tra loro e con le istituzioni del territorio, i tre poli nazionali di Miramare, Aquileia-Grado e Cividale si confermano «luoghi in cui si produce cultura».

Aquileia

Dopo l’intervento dell’assessore regionale alla Cultura Mario Anzil, la direttrice dei musei di Aquileia e del museo di Grado Marta Novello illustra le prossime iniziative. All’inizio di dicembre si terrà l’inaugurazione al museo archeologico della mostra “Gli dei ritornano: i bronzi di San Casciano” (a cura di Massimo Osanna e Jacopo Tabolli).

La mostra vedrà arrivare in regione gli straordinari bronzi scoperti nel 2022 nella località termale della provincia di Siena, «una testimonianza del passaggio dalle città etrusche alla piena romanizzazione” e “più grande deposito di statue in bronzo di età etrusca e romana mai scoperto nell’Italia antica». Dopo esser stata al Quirinale, Napoli, Reggio Calabria e Berlino, ad Aquileia arriverà arricchita di rinvenimenti delle ultime campagne di scavo.

Sempre in questi giorni partiranno anche i lavori di ristrutturazione delle gallerie lapidarie del museo, che dureranno fino al 2027: oltre al rinnovo del padiglione multiservizi, verrà riaperta al pubblico la sezione navale, dove il pubblico potrà una imbarcazione di età romana (ora in restauro) e un mosaico con delfini, proveniente dagli scavi degli ’70 sulla Villa della punta a Monfalcone. Il mosaico è attualmente in esposizione a Roma, alla mostra “Restituzioni” di Intesa San Paolo, nel contesto della quale è stato restaurato e dalla quale tornerà per venir collocato nel nuovo contesto.

Grado

Il 18 dicembre, spiega ancora Novello, verrà infine inaugurato il Museo nazionale di archeologia subacquea dell’Alto Adriatico di Grado. Si tratta di un intervento fortemente voluto dalla direzione musei del ministero, che ha provveduto ai finanziamenti e lavorato a stretto contatto con il gruppo di lavoro dei musei Fvg. Al cuore dell’operazione il restauro della Iulia Felix, la nave scoperta al largo di Grado nel 1986 e recuperata fra il 1987 e il 1999. La nave, ripristinata, sarà presentata al pubblico all’interno di un percorso espositivo che racconta il sistema economico e commerciale dell’Alto Adriatico romano, con il suo epicentro ad Aquileia.

Cividale

Angela Borzaccioni, direttrice del Museo archeologico nazionale di Cividale, parla delle prossime prospettive per l’antica sede longobarda: “Concluderemo entro il 30 giugno, come impone il Pnrr, la riqualificazione degli spazi esterni”. Il giardino e il cortile finora erano sottoutilizzati, ora ospiteranno una aula didattica e grazie all’intervento si libererà un’area di circa mille metri quadrati.

Un secondo progetto, finanziato dal Ministero, riguarda invece l’area archeologica dei sotterranei, che accoglierà anche buona parte del lapidario smantellato nel cortile esterno. Il percorso sarà dotato di apparati multimediali in grado di raccontare il palinsesto delle trasformazioni edilizie subite nel corso dei secoli: dalle testimonianze del IV secolo alla sede patriarcale costituitasi nella tarda età longobarda (VIII secolo) e mantenuta con diverse trasformazioni strutturali fino al Trecento.

Miramare

Alice Cavinato, funzionaria storica dell’arte, illustra poi l’evento in arrivo sul golfo di Trieste: la mostra “Gli Egizi a Miramare, capolavori della collezione di Massimiliano da Vienna a Trieste” si terrà dal 26 marzo al 12 ottobre del 2026. La mostra si propone di illustrare la storia della collezione in relazione al suo contesto, le scelte e gli interessi di Massimiliano come collezionista di antichità e la trasformazione della collezione da esclusivamente privata, dedicata al godimento personale, a bene pubblico esposto in un grande museo nazionale.

Saranno presenti in mostra circa 60 reperti dalla Collezione Egizia e del Vicino Oriente del Kunsthistorisches Museum Wien, disposti in un percorso tematico che aIronterà diversi aspetti della cultura egizia: la rappresentazione della divinità, la regalità, la vita quotidiana, il complesso dei riti funerari e il culto dei morti.

Saranno esposti inoltre circa 20 reperti provenienti dal Civico Museo d’Antichità J. J. Winckelmann di Trieste, che testimoniano come la passione per l’egittologia di Massimiliano riflettesse un gusto diffuso nel panorama del collezionismo ottocentesco triestino.

La funzionaria per la promozione e la comunicazione Marta Nardin spiega che la mostra avrà un ruolo di rilievo anche nella programmazione culturale ed educativa: “In collaborazione con CoopCultura prevediamo una offerta educativa ad hoc per scuole di ogni ordine e grado. Le attività si svolgeranno direttamente all’interno degli spazi espositivi, in un ambiente appositamente allestito al primo piano del complesso delle scuderie”. In gennaio verranno illustrate al personale docente.

Si prevede poi un campus estivo per ragazzi dedicato all’antico Egitto, un ciclo di conferenze sul tema per i “Grandi incontri a Miramare”, e dei laboratori mensili con un egittologo, per ragazzi e non solo. Grazie alle collaborazioni sul territorio, in primavera ed estate si organizzeranno spettacoli e concerti legati alla mostra. A queste si affiancheranno le attività comuni a tutta la rete dei musei nazionali regionali, che vedrà passare per le diverse sedi il progetto Leggiamo0-18, che “nel 2026 sarà esteso a tutti con una programmazione condivisa”.

Condivisa anche l’iniziativa congiunta con lo Stabile Rossetti per degli spettacoli itineranti con le marionette di Podrecca. In termini di accessibilità, annuncia infine Nardin, entro giugno entrerà in servizio a Miramare la app “Sentieri parlanti”, volta a rendere accessibile parco e museo anche agli utenti con disabilità.

La funzionaria architetto Giorgia Ottaviani illustra a chiudere il progetto, finanziato per due milioni di euro, che riqualificherà l’antica strada carrozzabile del parco di Miramare: un’area attualmente chiusa al pubblico da decenni, che tornerà finalmente a collegare l’area delle ex Scuderie a quelle collocate a Monte, chiudendo così il percorso ad anello presente dal principio nel disegno ottocentesco del parco.

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