Nancy Brilli fa la Bisbetica «Con le rughe, perché rido»

Domani al Verdi di Gorizia e da mercoledì a domenica al Rossetti di Trieste l’attrice nei panni di Caterina in una versione pop della celebre commedia
Di Alex Pessotto

GORIZIA. La vedremo in tv, su Canale 5, nella serie “Matrimonio e altri disastri” e non sarà certo la prima volta sul piccolo schermo, come, peraltro, tante volte l’abbiamo ammirata al cinema. Domani, intanto, sarà in prima regionale, alle 20.45, al teatro Verdi di Gorizia e, da mercoledì a domenica, al Rossetti di Trieste.

Parliamo di Nancy Brilli che, in questi giorni in regione, potremo applaudire in “Bisbetica - La Bisbetica Domata di William Shakespeare messa alla prova”. E già il titolo dello spettacolo lascia intuire che non si tratterà di una fedelissima messinscena dell’originale shakespeariano; la regia è di Cristina Pezzoli; traduzione e adattamento, invece, si devono a Stefania Bertola.

«La trama è riassunta e rappresentata nei suoi punti salienti, il linguaggio ha subito un adattamento perfettamente godibile da un pubblico contemporaneo» afferma Nancy Brilli. «Lo Sly del prologo è stato sostituito da un'intera compagnia di attori che devono mettere in scena la Bisbetica», precisa l’attrice.

Quando si parla della “Bisbetica domata” la mente corre anche al film del ’67 firmato da Franco Zeffirelli con una coppia d’assi: Richard Burton ed Elizabeth Taylor. «Ma quella di Zeffirelli era una versione accuratamente filologica, la nostra è pop, contemporanea, violentemente vitale», spiega l’attrice. Che, se tante volte è stata protagonista su piccolo e grande schermo, non è certo nuova al mondo del teatro. Ad esempio, più di qualcuno la ricorderà, in tempi recenti, protagonista de “La locandiera”.

Qualche similitudine tra i due personaggi da lei interpretati, tra la goldoniana Mirandolina e la “bisbetica” Caterina? E, inoltre, qualche affinità tra Mirandolina, Caterina e la Brilli? «Mi interessa un personaggio quando è lontano da me - risponde l’attrice - e sia Mirandolina che Caterina lo sono. La prima è deduttiva, padrona di se stessa, la seconda è aggressiva e poi sottomessa, subisce prima il padre, poi il marito. Entrambe dovrebbero rinnegare se stesse alla fine dello spettacolo, con i loro monologhi rassicuranti, ma in nessuna delle due versioni viene accettata passivamente la subalternità della donna all'uomo. Solo quella dell'attore all'autore».

E si è detto tutto. Logicamente, Nancy Brilli non sarà sul palco da sola; oltre a lei, infatti, troveremo Matteo Cremon, Federico Pacifici, Gianluigi Igi Meggiorin, Gennaro Di Biase, Anna Vinci, Dario Merlini, Brenda Lodigiani, Stefano Annoni e nel ruolo del Dr. Jolly Valerio Santoro. Ma, al di là di quella per lo spettacolo, la curiosità sarà soprattutto per Nancy Brilli, per il suo essere personaggio anche al di fuori di cinema, tv, teatro, per il suo raccontare se stessa senza escludere gli aspetti meno felici della sua biografia. Anche di recente, ad esempio, ha raccontato di quando una cartella clinica la definiva “sterile” (mentre nel 2000 è diventata madre di Luca), di quando, a dieci anni, ha perso sua madre, della battaglia vinta contro un tumore. Come sta ora? Si fa prima a chiederlo a lei. «Sto bene, grazie. Piena di rughe d'espressione, perché si sa: io, comunque, rido».

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