Nei dizionari anche “googlare” e “youtuber”: come usare le parole dell’era digitale

Esiste un italiano tradizionale, confortante, familiare, e un italiano nuovo di zecca che, correndo alla velocità della Rete, sta uscendo dagli schermi dei nostri smartphone e riempiendo di parole...
Esiste un italiano tradizionale, confortante, familiare, e un italiano nuovo di zecca che, correndo alla velocità della Rete, sta uscendo dagli schermi dei nostri smartphone e riempiendo di parole strane pure la vita vera. Si tratta dell’italiano dei social, quello fatto di tag, post, like, hashtag, followers; si tratta dei nuovi significati che hanno acquisito certi verbi, tanto che oramai condividere, fa pensare prima al gesto di pubblicare qualcosa sulla nostra bacheca Facebook, poi all’antico senso di


avere in comune con altri. Ecco allora le tre parole regine del nuovo italiano nell’era del web.


1. Googlare: verbo transitivo. Arrivato nei nostri vocabolari con il primordiale significato di ricercare qualcosa sul web, tramite Google (il motore di ricerca per antonomasia), oggi ha modificato il suo contenuto nel più generico cercare su internet. La prima attestazione della parola risale al 2002. Il consiglio è di non cadere mai nella trappola di googlare il proprio nome.


2. Virale: aggettivo. È il sogno di tutti quelli che lavorano con i social: che un contenuto, cioè, e si parla solitamente di un video, diventi virale. Vuol dire, in pratica, che il contenuto in questione comincia a diffondersi rapidamente e incontrollabilmente nel web e tramite il web. Vuol dire che se incontri un amico, quasi certamente ti chiederà, a un certo punto, se hai visto quel video. Al di là del suo antico significato (relativo a virus) strettamente collegato alla medicina e alla biologia, la prima apparizione con il nuovo senso risale al 2005. Il consiglio è di ricordare che possono diventare virali anche video privati. Attenti a quello che si condivide.


3. Youtuber: sostantivo maschile e femminile invariabile. Creatore, e spesso protagonista, di video originali condivisi su YouTube o su qualunque social network: questo il significato del termine. Conviene aggiungere, per stare al passo con i tempi, che quello dello youtuber è oramai percepito come un vero e proprio mestiere, e che, così come un tempo i ragazzini sognavano di fare il pilota, la ballerina e la maestra, oggi è facile vogliano diventare youtuber. Attestata per la prima volta nel 2009, la parola è entrata nel 2012 nel dizionario Devoto-Oli. Il consiglio è di accompagnarla con gli articoli lo/uno e non il/un.




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