Nel pamphlet di Shafak una risposta femminile all’oggi

«Poiché molti uomini non lo fanno, e adoro farlo, leggo moltissime autrici. Le scrittrici lo fanno meglio, spesso, anche se il loro ruolo nel panorama culturale mondiale è ancora sottovalutato. Con questo spirito ho divorato il nuovo libro di Elif Shafak “Non abbiate paura” (Rizzoli), di un genere che amo molto: il pamphlet con risvolti autobiografici. Il mondo, impazzito, di oggi narrato attraverso alcuni stati d’animo chiave, dallo smarrimento all’ansia e alla rabbia, con una conclusione gramsciana. “Una certa dose di pessimismo mantiene il pensiero più vigile, ma troppo pessimismo opprime il cuore, sottrae energie, fa male sia emotivamente sia fisicamente” scrive Shafak. “In questa epoca di tumulto costante per restare sani di mente ci serve una miscela di ottimismo consapevole e di pessimismo creativo. Il pessimismo dell’intelligenza e l’ottimismo della volontà”». Il suggerimento è della scrittrice e traduttrice Annarita Briganti. Energica operatrice culturale, Briganti scrive anche per le pagine culturali di Repubblica e di Donna Moderna. Ha pubblicato tre romanzi, “Non chiedetemi come sia nata” (Premio Comoinrosa 2014), “L’amore è una favola” e “Quello che non sappiamo”, tutti editi da Cairo. Nel 2020 ha pubblicato il suo primo saggio: “Alda Merini. L’eroina del caos”, sempre per Cairo. Il libro dedicato alla celebre poetessa, ha il merito di tracciarne un percorso linearissimo. Si attraversano così le varie fasi di Merini, la giovinezza colpita dalla guerra, l’anaffettività genitoriale, i primi e ultimi amori, il manicomio, il paesaggio dei Navigli, il clima letterario dei benpensanti. Soprattutto si mette in luce la stretta connessione di Merini tra arte e vita, d’altra parte la poetessa viveva affidandosi all’attimo, aderendo frontalmente all’esistenza. Il saggio inoltre ci accompagna in un percorso storico, l’affresco di un’Italia assediata, e come ciò si riverbera sulla vita e sull’opera, giungendo quindi dagli esordi della poetessa fino al suo lascito accolto dalle figlie e dallo Spazio Alda Merini di Milano. —
Riproduzione riservata © Il Piccolo