Nell’Archivio digitale del Piccolo la storia scorre in 550mila pagine

TRIESTE «La vigilia di Natale segnò un giorno fausto nella rubrica dei trapassati: in città e territorio, tutto compreso, non avemmo che un morto, diciamo uno, dell’età di 42 anni, e quattro bambini sotto i cinque». La notiziola, comparsa in basso a destra delle prima pagina (delle due totali) del primo numero de “Il Piccolo” del 29 dicembre 1881, fa da controcanto al coinciso editoriale del direttore Teodoro Mayer: «Compendiamo in poche parole il nostro programma. Saremo indipendenti, imparziali, onesti. Ecco tutto».
Inizia dai trapassati la storia editoriale del Piccolo lunga ormai 140 anni. Una storia di carta che ora diventa patrimonio di tutti con l’Archivio storico digitale del Piccolo 1881-2010. Più di 56 mila edizioni e 550 mila pagine da consultare gratuitamente a disposizione dei lettori. Mercoledì prossimo a Trieste, alle 10.30, nel Palazzo della Regione di piazza Unità d’Italia, l’archivio digitale sarà presentato alla città.
Sono molte le curiosità e le scoperte che si possono fare consultando liberamente l’Archivio storico digitale del Piccolo di Trieste. Magari giocando con le parole chiave. Con la parola “Joyce”, per esempio, ci si può imbattere il 15 marzo 1905, a fianco dei necrologi, in un piccolo annuncio economico: «Inglese. Nuova classe, signori principianti, massimo otto. Lunedì-giovedì 8-9 pomeridiane. Prima lezione 20 corrente. Insegnante dott. C. J. Joyce. Berlitz School, S. Nicolò 32”.
E, restando nella letteratura, si può scoprire che le morti di Aron Hector Schmitz (Italo Sveno) il 13 settembre 1928 a Motta di Livenza e quella di Umberto Poli (Umberto Saba) il 25 agosto 1957 a Gorizia non finirono in prima pagina.
La cronaca mondana finisce spesso in prima pagina. Fin da subito. il 30 gennaio 1882 arriva a Trieste Sarah Bernhardt. La cronaca parla di 150 persone ad attenderla. L’attrice francese arriva accompagnata da un cagnolino di nome Niagara e con 150 colli al seguito dal peso di 8 tonnellate. Il 4 febbraio 1929 arriva, invece, Greta Garbo, accolta da “una folla imponente di curiosi”. Sul Piccolo appare una lettera d’amore ai triestini della diva svedese. “Russo in orbita” è il fantastico titolo a caratteri cubitali del 12 aprile 1961 a salutare Yuri Gagarin, “il primo astronauta della storia atterrato incolume nell’Urss dopo il fantastico volo nello spazio”. “Un piccolo passo per l’uomo, un grande balzo per l’umanità” è la frase attribuita all’astronauta americano Neil Armstrong per lo sbarco sulla luna del 21 luglio 1969.
La testata “Il Piccolo” è stata pubblicata quasi ininterrottamente lungo tutto il suo periodo di vita, escluso il lungo periodo della Grande Guerra. Il 23 maggio 1915 la sede del Piccolo viene incendiata. “In Galizia i combattimenti proseguono con crescente violenza” è il titolo di quel giorno infausto. Il quotidiano rinasce il 20 novembre 1919. Il Piccolo scompare poi il 1 maggio 1945 con l’arrivo delle truppe jugoslave a Trieste.
Negli anni del Territorio libero di Trieste il quotidiano esce fino al 1954 con il nome di “Giornale alleato” e il “Giornale di Trieste”. In 140 anni di storia le testate so moltiplicano tra l’edizione del mattino, quella del meriggio, quella delle ore diciotto e quella della sera. “L’Italia in ogni cuore” è il titolo del 26 ottobre 1975 del Giornale di Trieste tornato “Piccolo” con il ritorno di Trieste alla madrepatria.
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